Coronavirus e Fase 2, Bonomi (Confindustria): ‘rischiamo vera emergenza sociale a settembre-ottobre’
“Abbiamo reddito di emergenza, reddito di cittadinanza, cassa ordinaria, straordinaria, in deroga, Naspi, Discoll. Potrei continuare. La risposta del governo alla crisi si esaurisce in una distribuzione di danaro a pioggia. Danaro che non avevamo, si badi bene, si tratta di soldi presi a prestito. Possiamo andare avanti così un mese, due, tre. Ma quando i soldi saranno finti senza nel frattempo aver fatto un solo investimento nella ripresa del sistema produttivo, allora la situazione sarà drammatica. Stabiliamo pure che le imprese non debbano licenziare. Ma non si salvano per legge le aziende dal fallimento. Se questa è la rotta del governo, l’ approdo non può essere che uno: l’ esplosione di una vera e propria emergenza sociale già a settembre-ottobre”. E’ la previsione presentata dal presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Bonomi parla delle misure intraprese dall’esecutivo M5S-PD per fronteggiare l’emergenza economica provocata dal coronavirus COVID-19 e gestire la Fase 2.
Sul decreto di aprile, che mobilita 25 miliardi, Bonomi è scettico: “Sono molto perplesso: non c’è niente sull’industria. Prevale la logica del dividendo elettorale garantendo nel brevissimo periodo un po’ di soldi a ciascuna categoria sociale”.
Ma allora cosa dovrebbe fare il governo? Bonomi presenta tre proposte:
“Chiediamo che si sblocchino tutte le opere pubbliche già finanziate. Inoltre, sia gli incentivi di industria 4.0 e sia i pagamenti dei debiti che lo Stato deve alle imprese devono trasferirsi in liquidità immediata, cioè con una detrazione sulle imposte che si pagano quest’anno».
Bonomi sottolinea: “Le proposte non ci mancano. Peccato che al governo difetti la volontà di ascoltare. Ho l’ impressione che ci si prepari a scaricare le responsabilità su banche e imprese. Non lo permetteremo”.