Conte su Recovery Fund: ci avevano dato dei ‘visionari, ma fondo ci sarà. Inaccettabile chiusura’ Paesi frugali
“La nostra proposta è che non ci si discosti dalla proposta della commissione europea” sul Recovery fund, il progetto sul fondo per la ripresa che è stato denominato Next Generation Eu. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in aula alla Camera nel corso dell’informativa urgente in vista della videoconferenza dei membri del Consiglio europeo del 19 giugno 2020.
Secondo Conte “va preservato l’andamento di Next Generation Eu verso i paesi più colpiti” dall’emergenza coronavirus.
Il Next Generation EU è la proposta sul Recovery Fund presentata alla fine di maggio dalla Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen, per aiutare i paesi Ue a fronteggiare la crisi peggiore del Dopoguerra: quella innescata dalla pandemia del coronavirus e dalla malattia COVID-19.
Il fondo dovrebbe avere un valore di 750 miliardi di euro, superiore, dunque, al fondo della proposta franco-tedesca per 500 miliardi di euro.
L’Italia dovrebbe aggiudicarsi la fetta più grande della torta: 172,7 miliardi di euro, suddivisi in 81,807 miliardi di aiuti e 90,938 miliardi di prestiti.
Nell’informativa alla Camera di oggi, il premier Conte non ha nascosto la presenza di ostacoli all’approvazione del fondo nel suo impianto originario, a causa dell’opposizione dei Quattro paesi frugali (Olanda, Danimarca, Svezia, Austria), che l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta non ha avuto remore, di recente, a definire ‘tirchi’.
Così Conte:
All’interno del Consiglio europeo le posizioni “sono ancora distanti su alcuni punti”. Il presidente del Consiglio ha tenuto a puntualizzare tuttavia che, “quando l’Italia propose un fondo, ci accusarono di essere visionari”, mentre “in queste settimane non stiamo discutendo se tale fondo si farà, è dato per scontato. Stiamo discutendo l’entità del fondo e i criteri di allocazione”. In ogni caso, “una chiusura su Next generation Eu risulterebbe inaccettabile, minando l’opportunità di ripresa economica ai paesi più colpiti dalla crisi senza precedenti”.
Il Recovery Fund è tra l’altro per Conte “un successo per il nostro paese, che ha insistito e alla fine ha convinto i partner europei che questa era la direzione giusta”. E il “continuo e paziente lavoro diplomatico” ha dato all’Italia “rinnovata credibilità”.
Nel commentare l’opposizione dei quattro paesi frugali, Letta si era così espresso: “Il termine frugale ha un’accezione positiva. Preferisco come vengono chiamati in Francia: Paesi radins”. Appunto, tirchi.