Consob, Savona: su di noi ‘forti pressioni’ per chiudere Borsa. ‘Scorretto gestare sfiducia su debito Italia’
La Consob ha fatto fronte a “forti pressioni” per chiudere la Borsa nei giorni in cui Piazza Affari è crollata a marzo -così come sono crollati i mercati globali – a causa dello shock coronavirus COVID-19. Lo ha detto il numero uno della Consob Paolo Savona, in occasione di un’audizione nelle commissioni finanze e attività produttive della Camera.
“Abbiamo avuto forti pressioni per chiudere le contrattazioni di Borsa. Poteri che la Consob non ha”, visto che la Borsa non può essere bloccata per ragioni di natura economica.
Tra l’altro, ha aggiunto l’ex ministro degli Affari europei del primo governo Conte, nessuna Borsa nel mondo ha deciso di chiudere i battenti, a parte quella di Manila per un periodo limitato.
Savona ha sottolineato la necessità di salvaguardare il risparmio degli italiani, affermando che “gettare sfiducia sul debito pubblico italiano non è un comportamento corretto”. Anche perchè “il sistema non è a rischio. Il volume di risparmio è più che sufficiente per affrontare ogni grave crisi”.