Confindustria: ‘Irpef sembra uscita da bisturi Dr. Frankenstein, ridisegnarne progressività’
ggi l’Irpef “sembra uscita dal bisturi del Dr. Frankenstein: parti estranee e incoerenti, tenute l’una all’altra solo dal filo ideale di tassare il reddito personale”. E’ necessario ridisegnare la progressività dell’imposta Lo ha detto Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco.
Orsini è intervenuto in una audizione che si è svolta presso le Commissioni riunite Finanze di Camera e Senato, in relazione all’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altre questioni inerenti il fisco.
Con l’Irpef attuale “un dipendente che cerca di guadagnare un euro in più finisce col trovarsi in tasca pochi centesimi o, al limite, col peggiorare la propria situazione complessiva, perdendo bonus e detrazioni”, ha detto Orsini, spiegando che per un lavoratore dipendente “l’aliquota marginale effettiva sopra i 28 mila euro è di oltre il 31% (quella legale è del 27%)”.
“Tra i 35 mila ed i 45 mila euro – ha continuato – il prelievo effettivo arriva al 61% (a fronte di un’aliquota legale del 38%). Questo sistema è un disincentivo al lavoro e alla produttività”.