Confindustria, Bonomi: Pil +6% nel 2021, ma sfida tasso crescita dal 2022 in poi: ombre da aumento vertiginoso commodities
La ripresa italiana “è avviata verso il +6% del Pil in questo 2021. È un dato che ci dà fierezza: perché la tenuta da metà 2020, fino alla ripresa di consumi interni e servizi, che però è iniziata solo un anno dopo nello scorso maggio, si deve pressoché integralmente a noi: all’industria, alla manifattura e al nostro export”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in occasione dell’assemblea annuale 2021 dell’associazione degli industriali.
Bonomi ha avvertito tuttavia che la ripresa del Pil italiano pari a +6% del 2021, “va considerata con soddisfazione, ma senza enfasi”, visto che “il vero punto non è il rimbalzo in corso quest’anno” ma la “sfida è il tasso di crescita dal 2022 in avanti: che deve essere solido e duraturo”.
“Solo una crescita solida e duratura, di orizzonte decennale, può rendere davvero sostenibile l’immane debito pubblico italiano: a maggior ragione quando le regole comunitarie, sia pur riviste, torneranno a essere vigenti su deficit, debito e aiuti di Stato”.
Dunque, “bisogna immaginare subito come farlo, affrontando seriamente le ombre che intanto sono calate sui mercati internazionali. Ombre che aumentano la possibilità di una frenata della crescita non solo italiana ed europea, ma globale. Mi riferisco ovviamente agli aumenti che in 12 mesi sono divenuti a doppia cifra delle commodities minerarie, soprattutto metalli”.
A quelli, “più contenuti, ma sempre a doppia cifra, di molte fondamentali commodities agricole. All’aumento vertiginoso dei prezzi energetici, con il barile di petrolio passato dai 19 dollari di minimo ad aprile 2020, ai 73 attuali, e il corrispettivo proporzionale aumento del prezzo del gas”.