Cina, gli indicatori di fiducia colpiti dai nuovi casi di Covid ad agosto
Deludono le attese gli indicatori di fiducia cinesi pubblicati dall’Istituto di statistica ad agosto, in particolare nel settore dei servizi. Il PMI non manifatturiero è sceso in territorio di contrazione per la prima volta da febbraio 2020, mostrando come l’impatto del Covid-19 sia più grave del previsto, poiché le restrizioni alla mobilità hanno penalizzato il settore del turismo durante l’estate. Il tasso di occupazione è sceso ai minimi dall’ultimo lockdown nazionale di inizio 2020, mentre i nuovi ordini sono calati ulteriormente sotto la soglia dei 50 punti.
Il settore manifatturiero sembra meno colpito, afferma Gero Jung, Chief Economist di Mirabaud Asset Management secondo cui le prospettive si fanno comunque meno rosee. Gli ordini per l’export nel settore manifatturiero sono ora in calo e la contrazione dei nuovi ordini per l’export prosegue. Dato che le misure di regolamentazione colpiscono anche altre aree specifiche delle attività interne, è probabile che l’outlook della Cina per il terzo trimestre si faccia meno favorevole. In questo contesto, è probabile che si passi a una politica monetaria più accomodante e che sia annunciato un ulteriore taglio del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) o un taglio del tasso MLF. Poiché la nuova ondata di Covid sembra aver raggiunto il picco, gli indicatori di fiducia dovrebbero recuperare nel quarto trimestre.