Cattolica: posizione di Banco Bpm priva di fondamento, possibile richiesta risarcitoria
Cattolica Assicurazioni non accoglie bene la mossa di Banco Bpm, che ha esercitato l’opzione di acquisto sulla quota pari al 65% detenuta da Cattolica nella loro joint venture sulla bancassicurazione (Vera Vita e Vera Assicurazioni), definendo l’operazione priva di fondamento. “La posizione assunta da Banco Bpm è del tutto priva di fondamento, sotto ogni profilo, non trovando riscontro in alcuna previsione né di legge né di contratto come attestato da autorevoli pareri legali indipendenti e dagli orientamenti espressi dalle Autorità di Vigilanza, in particolare col provvedimento di autorizzazione rilasciato da Ivass all’ingresso di Generali nel capitale”, si legge nella nota di Cattolica.
Banco Bpm ha infatti giustificato la sua mossa con l’ingresso di Generali in Cattolica che avrebbe portato a un cambio di controllo. “Sull’iniziativa di Banco Bpm – prosegue – ci si riserva ogni azione a tutela della posizione di Cattolica anche sul piano risarcitorio e reputazionale”.
Cattolica segnala infine che la cessione in favore di Banco Bpm delle partecipazioni detenute da Cattolica in Vera Vita e in Vera Assicurazioni
avrebbe potuto determinare un effetto negativo pari a -377 milioni di euro sul conto economico IAS/IFRS del gruppo. Al contrario, l’impatto sulla posizione di solvibilità sarebbe stato positivo per circa 15 punti percentuali sul ratio del gruppo Cattolica, portandolo a 176% rispetto al valore comunicato pari a 161%.