Carburanti: nuovo record dei prezzi alla pompa. Benzina raggiunge 1,624 euro al litro
Il Mise ha appena pubblicato i dati settimanali da cui emerge un rincaro dei prezzi dei carburanti, che si attestano, in modalità self service, a 1,625 euro al litro per la benzina e a 1,486 euro per il gasolio. “Dopo aver sfondato a metà giugno la soglia di 1,6 euro, cosa che non succedeva da due anni, dal 10 giugno 2019, la benzina non arresta la sua corsa e arriva a 1,625 euro al litro. Anche il gasolio raggiunge il valore massimo dal 20 gennaio 2020, quando si attestò a 1.489 euro al litro, un anno e 5 mesi fa” denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Il nuovo record dei carburanti alla pompa rappresenta una speculazione sulle tasche degli italiani e deve portare il Governo ad intervenire con urgenza per frenare la corsa al rialzo dei carburanti che, nel 2021, solo per i costi diretti genererà una stangata per complessivi 7 miliardi di euro a carico dei consumatori. Lo afferma Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata nel settore dei trasporti, che lancia l’allarme sulle vacanze estive degli italiani. “Con le riaperture del paese e il ritorno agli spostamenti tra regioni i listini di benzina e gasolio hanno registrato una impennata presso i distributori che potrebbe rappresentare una vera e propria speculazione a danno degli utenti – afferma il presidente Furio Truzzi – Dopo un anno di limiti a viaggi e partenze, infatti, i prezzi alla pompa registrano un forte incremento in concomitanza con la ripresa degli spostamenti degli italiani. Una situazione che renderà particolarmente “salate” le vacanze estive degli italiani, perché la corsa dei carburanti determinerà maggiori spese sia per i rifornimenti di carburante, sia per tutta una serie di beni e servizi i cui prezzi risentono in modo diretto dell’andamento di benzina e gasolio”. “Chiediamo al Governo Draghi di intervenire con urgenze per sanzionare qualsiasi speculazioni legata alle partenze degli italiani, e studiare misure per sterilizzare l’eccessiva tassazione che vige sui carburanti in Italia, aggravata da accise anacronistiche come quella per finanziare la guerra d’Etiopia del 1935 o il terremoto del Belice del 1968” – conclude Furio Truzzi.