Borse europeo scacciano cali in avvio, ma scenario resta incerto con Ucraina e inflazione
In avvio di contrattazioni le Borse europee riescono a gettarsi alle spalle lo scivolone della vigilia e iniziare la seduta in territorio positivo. Il Dax avanza dello 0,6%, mentre il Ftse 100 e il Cac40 mostrano rispettivamente una crescita rispettivamente dello 0,9% e dello 0,4%.
Lo scenario resta incerto con gli investitori che guardano alla guerra in Ucraina, all’impennata dell’inflazione Usa e alla sorpresa falco della Banca centrale europea (Bce). In particolare, le principali Borse europee si sono risvegliate con l’azionario asiatico sotto pressione per il mancato accordo tra la Russia e l’Ucraina sul cessate il fuoco e i continui timori di un’accelerazione dell’inflazione.
Ieri il dato sui prezzi al consumo Usa ha toccato il 7,9% su base annua a febbraio, il livello più alto da gennaio 1982, con i costi dei beni alimentari ed energetici che hanno spinto i prezzi verso l’alto. Alert dalla segretaria al Tesoro Usa ed ex numero uno della Fed, Janet Yellen, che ha avvertito sul rischio di “una inflazione molto alta” a causa della guerra tra la Russia e l’Ucraina, e dunque a causa dei timori legati all’offerta di importanti commodities come petrolio, grano, gas naturale.
Ieri è stata la giornata della Banca centrale europea (Bce) che a sorpresa ha mostrato un atteggiamento più hawkish (da falco) del previsto annunciando un tapering più veloce con QE che passerà da 40 miliardi di euro ad aprile a 30 miliardi a maggio e 20 miliardi a giugno. La settimana prossima sarà il turno del meeting Fed e tra gli analisti si punta su sei rialzi dei tassi nel 2022.
A livello macro, la settimana si chiude con il Pil tedesco e la fiducia dei consumatori calcolata dall’Università del Michigan.