Borse europee in calo su spettro reflazione dopo balzo Treasury Usa
Partenza in deciso ribasso per le Borse europee, in scia alle perdite di Wall Street ieri sera e dei listini asiatici questa mattina. A pesare sui mercati è lo spettro reflazione negli Stati Uniti, in scia a un nuovo balzo dei rendimenti obbligazionari, che fa temere una revisione della politica monetaria della Fed prima del previsto. Non solo. Questo movimento sull’obbligazionario potrebbe portare gli investitori a uscire dall’azionario e a puntare sui bond, oltre a colpire, come sta accadendo, i titoli growth del settore hi-tech. In questo contesto, nei primi minuti di contrattazione l’indice Eurostoxx 50 cede l’1,4%. A Francoforte il Dax segna -1,2%, a Parigi il Cac40 perde l’1,4% e a Londra l’indice Ftse100 scivola di 1 punto percentuale.
A dispetto delle rassicurazioni del numero uno della Federal Reserve Jerome Powell, che sia al Senato che alla Camera ha smorzato i timori su un brusco rialzo dell’inflazione, i tassi sui titoli di stato americani continuano a salire. Ieri i tassi dei Treasuries decennali Usa hanno superato nell’arco di poche ore la soglia dell’1,45% schizzando anche oltre l’1,6%, all’1,614%, al record dal 14 febbraio del 2020, con un movimento che alcuni trader hanno chiamato ‘flash move’. I rendimenti hanno poi ritracciato chiudendo comunque ai massimi in un anno all’1,51%, in rialzo di 12 punti base circa nella sessione. I tassi a 30 anni sono balzati al 2,286%.
L’ennesimo balzo dei tassi sui Treasuries americani ha affossato ieri soprattutto il Nasdaq, che ha chiuso crollando del 3,52% a 13.119,43 e riportando così la perdita più forte dal 28 ottobre scorso. A Tokyo questa mattina l’indice Nikkei è crollato di quasi il 4% scontando, come il resto delle borse dell’Asia-Pacifico, il brusco calo del Nasdaq. “Stiamo monitorando attentamente l’aumento dei rendimenti”, ha detto il capo economista della Bce, Philip Lane, in un’intervista rilasciata a Expansion, quotidiano finanziario della Spagna.
L’ultima seduta della settimana sarà poi movimentata da alcune indicazioni e appuntamenti. L’agenda macro prevede nel pomeriggio dagli Stati Uniti il reddito e la spesa delle famiglie oltre che la lettura finale della fiducia dei consumatori calcolata dall’università del Michigan. Si segnala anche che oggi è previsto il primo voto alla Camera Usa sul piano di sostegno da 1,9 trilioni di dollari proposto dal presidente Joe Biden.