Borse asiatiche positive, Tokyo +2,7% dopo nuovi assist Bank of Japan & helicopter money. Male petrolio
Borse asiatiche positive, dopo l’ennesima promessa, da parte della Bank of Japan di Haruhiko Kuroda, di blindare l’economia giapponese con ulteriori misure di stimolo monetario.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo del 2,71%, a 19.783,22 punti, beneficiando anche della promessa del premier Shinzo Abe di iniziare a distribuire soldi a ogni cittadino giapponese del valore di 100.000 yen a partire dagli inizi di maggio. Una manovra in stile helicopter money, come è stato fatto notare da diversi analisti. Shanghai avanza dello 0,69%, Hong Kong +2%, Sidney +1,33%, Seoul +1,98%.
Tornando alla banca centrale del Giappone, al termine della riunione di politica monetaria, la BoJ ha mantenuto i tassi di riferimento invariati a -0,10%, lasciando fermo anche il target sul rendimento dei titoli di stato decennali attorno allo zero per cento.
L’istituzione guidata da Haruhiko Kuroda ha annunciato tuttavia anche che aumenterà gli acquisti di commercial paper e di corporate bond e che espanderà il programma di prestiti.
La BoJ ha promesso anche di acquistare un ammontare illimitato di titoli di stato giapponesi, nell’ambito del suo programma di Quantitative easing, rimuovendo così il limite degli acquisti su base annua, precedentemente fissato a 80 trilioni di yen.
In Cina è stato reso noto intanto il dato relativo ai profitti industriali che, nel periodo compreso tra gennaio e marzo, sono capitolati del 36,7% su base annua, sulla scia del lockdown imposto all’economia del paese, a causa dei contagi di coronavirus. Soltanto nel mese di marzo, la caduta dei profitti è stata pari a -34,9% su base annua.
Le autorità cinesi sono pronte comunque a iniettare nuovi stimoli all’economia. Nel fine settimana è stato ripubblicato un articolo originariamente scritto per l’Economic Research Journal nell’edizione di marzo, in cui il numero uno della People’s Bank of China (banca centrale cinese) Yi Gang conferma l’intenzione di mantenere il livello di liquidità a un livello ragionevolmente ampio e di offrire un sostegno mirato alle società colpite dagli effetti della pandemia coronavirus.
Yi Gang sottolinea anche che i fondamentali della Cina sono solidi, e che l’impatto del Covid-19 sarà di breve durata.
Focus anche sui prezzi del petrolio, che hanno iniziato la settimana di contrattazioni in forte calo. Nuovo tonfo dei prezzi del petrolio, con il contratto WTI di giugno che cede più del 10% a $15,22 al barile e il Brent che fa -3,17% a $20,76.
Preoccupa ancora l’elevato livello di scorte in tutto il mondo. Gli ultimi dati indicano che, nella settimana che si è conclusa lo scorso 17 aprile, le scorte di crude degli Stati Uniti sono salite a 518,6 milioni di barili, livello vicino al record assoluto di 535 milioni di barili testato nel 2017, mentre lo stoccaggio presente nelle unità galleggianti ha toccato il massimo assoluto di 160 milioni di barili.