Borse asiatiche caute dopo sprint Nasdaq. Attese sanzioni Ue contro Russia, petrolio scatta ancora
Borse asiatiche caute,dopo la chiusura positiva di Wall Street, sostenuta ieri soprattutto dalla corsa dei titoli tecnologici.
Il Dow industrial Average ha chiuso la sessione in rialzo di 103,67 (+0,3%), a 34.921,95 punti; l’indice S&P 500 è salito di 36,76 punti (+0,81%), a 4.582,63 punti, mentre il Nasdaq è scattato di 271,06 punti (+1,90%), a 14.532,56 punti.
Poco mosso il trend dei futures Usa, con quelli sul Dow Jones e lo S&P 500 in lieve ribasso, attorno alla parità, e quelli sul Nasdaq in calo dello 0,11%.
A pochi minuti dalla chiusura delle contrattazioni, la borsa di Tokyo sale dello 0,10%, Sidney avanza dello 0,15%, Seoul +0,10%.
Oggi i mercati di Hong Kong e di Shanghai sono chiusi per festività.
Prezzi del petrolio ancora in rialzo, dopo la corsa della vigilia, alimentata dalla prospettiva di nuove sanzioni europee contro la Russia, a seguito della notizia del massacro di civili da parte delle forze di Vladimir Putin nella città ucraina a Bucha, vicino alla capitale Kiev.
Il Brent sale di oltre l’1% a $108,90 al barile, così come anche il petrolio WTI avanza di oltre l’1%, oltre $104.
Focus sulla decisione della banca centrale dell’Australia, l’RBA (Reserve Bank of Australia), di mantenere invariato il target sul tasso di interesse al minimo storico dello 0,10%.
La banca centrale australiana ha sottolineato che l’inflazione, in Australia, è cresciuta, rimanendo tuttavia inferiore rispetto a quella di altri paesi; di conseguenza, prima di procedere a un rialzo dei tassi, l’istituzione vuole accertarsi che l’inflazione si attesti in modo sostenibile nel range compreso tra il 2% e il 3%.