Borse Asia scontano pessimismo Mnuchin su piano stimoli Usa. A Seoul i BTS sbarcano in Borsa, titolo corre
Sessione prevalentemente negativa per le borse asiatiche, a eccezione, tra le principali, della borsa di Tokyo. L’indice Nikkei 225 ha concluso infatti la seduta in lieve rialzo, salendo dello 0,11% e chiudendo a 23.626,73 punti. Male invece l’indice Topix, sceso dello 0,32% a 1.643,90. Giù anche Seoul, con il Kospi arretrato dello 0,94%.
Effetto Wall Street sull’azionario asiatico: la borsa Usa ha chiuso la sessione della vigilia in rosso, dopo che il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha confermato la consistenze distanza che continua a permanere tra la sua posizione e quella dei leader del Congresso, in merito al piano di stimoli economici anti-COVID su cui si tratta da settimane.
Dopo aver parlato ieri con la Speaker della Camera Nancy Pelosi, Mnuchin ha ammesso che sarà difficile completare un accordo prima dell’Election Day del prossimo 3 novembre.
Lo S&P 500 ha perso così lo 0,66%, a 3.488,67 punti, il Dow Jones Industrial Average è arretrato dello 0.57% a 28.514 e il Nasdaq composite ha ceduto lo 0,80% a 11.768,73 punti.
Dal fronte economico asiatico, focus sull’inflazione cinese misurata dall’indice dei prezzi al consumo, che è salita su base annua dell’1,7%, meno del +1,9% atteso dal consensus e in rallentamento rispetto al +2,4% precedente. Negativo l’indice dei prezzi alla produzione, sceso su base annua del 2,1%, rispetto al -1,8% stimato dal consensus e al precedente calo del 2%.
Reso noto in Australia il rapporto sull’occupazione di settembre, da cui è emersa una perdita di 29.500 posti di lavoro, nel mese, inferiore alle attese di un calo di 40.000 unità. Ad agosto erano stati creati 129.000 posti di lavoro, rivisti al rialzo dal precedente aumento di 111.000 unità, inizialmente comunicato.
Il tasso di disoccupazione si è attestato a settembre al 6,9%, meglio del 7% atteso ma in lieve rialzo rispetto al precedente 6,8%. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è rimasto invariato al 64,8%, come da attese.
Attenzione anche alle dichiarazioni rilasciate dal numero uno della RBA (Reserve Bank of Australia), banca centrale australiana, che ha indicato la possibilità di un taglio che porti i tassi dallo 0,25% attuale allo 0,1% e, anche, di una espansione del programma di Quantitative easing, che implichi anche l’acquisto di titoli di stato a scadenza decennale.
Al momento, la RBA si concentra sul target dei bond a tre anni.
“E’ ragionevole – ha detto Lowe – aspettarsi un ulteriore allentamento della politica monetaria. Non prevediamo di aumentare i tassi per almeno i prossimi tre anni”.
A livello societario, il titolo China Evergrande Group è crollato del 16,96% alla borsa di Hong Kong, dopo che l’azienda ha annunciato un’offerta di azioni da cui si aspetta di raccogliere 4,3 miliardi di dollari di Hong Kong, l’equivalente di 555 milioni di dollari Usa.
Debutto boom alla borsa di Seoul di Big Hit Entertainment, la società sudcoreana di intrattenimento, di cui fa parte il gruppo musicale fenomeno del momento BTS, prima band sudcoreana che è riuscita a conquistare le vette dell’ambita classifica americana U.S. Billboard Hot 100 singles (con la canzone ‘Dynamite’).
Il titolo ha fatto il suo debutto a Seoul al prezzo di collocamento di 135.000 won coreani, salendo di oltre +97% nel corso delle contrattazioni. Il momento è più che opportuno, se si considera la domanda insaziabile degli investitori retail per le nuove Ipo pronte a essere lanciate alla borsa di Seoul.
Il motivo della febbre di Ipo si spiega con gli stimoli fiscali lanciati dal governo sudcoreano per contrastare la crisi scatenata dalla pandemia coronavirus -COVID-19 : stimoli che si sono tradotti in un’ondata di liquidità che si è riversata sui mercati.