Borse Asia miste nonostante ok FDA e CDC a vaccino Pfizer. Focus su dati Giappone
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,30% circa; la borsa di Shanghai sale dello 0,23%, Hong Kong è invece in ribasso, in perdita dello 0,64%, Sidney fa +0,26%, Seoul -0,20%.
Sentiment contrastato sui mercati asiatici, nonostante la notizia dell’approvazione del vaccino anti-Covid 19, oltre che dall’FDA, anche da parte del direttore del CDC (Centers for Disease Control and Prevention – agenzia federale degli Stati Uniti,-) Robert Redfield.
L’ok significa che il vaccino potrà essere somministrato negli Usa a chi ha un’età minima di 16 anni.
Oggi è anche la giornata del voto ufficiale dei Grandi elettori degli Stati Uniti, che si riuniranno nelle capitali dei loro rispettivi stati per decretare il voto del “collegio elettorale”, con cui viene eletto il presidente degli Stati Uniti.
Vale la pena ricordare che, ad assegnare la vittoria al candidato all’Election Day, in via concreta, non è il voto del popolo, ma quello del collegio elettorale, che è composto da 538 grandi elettori. Per diventare presidente, il candidato deve assicurarsi la maggioranza semplice dei voti, ovvero 270 voti.
Dalle elezioni presidenziali del 3 novembre scorso, è risultato vincitore il candidato democratico Joe Biden, che si è assicurato 306 voti dei Grandi elettori contro i 232 assegnati a Donald Trump.
I Grandi elettori dovrebbero confermare l’esito delle elezioni presidenziali Usa, anche se Donald Trump continua a strepitare, parlando di “elezioni più corrotte della storia degli Stati Uniti”.
Diffuso in Giappone il rapporto Tankan stilato dalla Bank of Japan e relativo al quarto trimestre del 2020.
Dal report, emerge che la fiducia delle aziende giapponesi è migliorata per il secondo trimestre consecutivo.
Tuttavia, le imprese hanno ridimensionato i loro piani di spese in conto capitale, con quelle più grandi che prevedono di tagliare le spese dell’1,2% in questo anno fiscale che terminerà il prossimo marzo del 2021.
La decisione conferma il calo dei profitti e le incertezze sull’outlook, fattori che frenano la propensione delle aziende ad aumentare le spese.
Reso noto in Giappone anche il dato relativo alla produzione industriale che, nel mese di ottobre, è salito del 4% su base mensile, rispetto al +3,9% precedente. E’ quanto emerge dalla lettura finale del dato, rivisto al rialzo rispetto al +3,8% inizialmente reso noto.
Su base annua, il trend è stato di una flessione del 3%, rispetto al tonfo dell’8,2% inizialmente riportato nella lettura preliminare, e contro il crollo pari a -9% di settembre.