Borse Asia in rally con Hong Kong +3%, ma Amazon e Apple riportano vendite a Wall Street. Futures giù
Borse asiatiche positive, con gli indici azionari cinesi che balzati fino a oltre il 3%, dopo la chiusura positiva di Wall Street.
Ieri lo S&P 500 è salito del 2,47% a 4.287,50; il Dow Jones Industrial Average è avanzato di 614,46 punti, o 1,85%, a 33.916,39 punti, il Nasdq è scattato con un rally superiore +3%, chiudendo a 12,871.53.
Tornando alle borse asiatiche, oggi la borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività. Borsa di Shanghai in progresso del 2,5% circa, Hong Kong +3,10%, Sidney +1,06%, Seoul +1,03%.
I forti rialzi di ieri non impediranno una chiusura del mese di aprile decisamente negativa per la borsa Usa; il Dow si appresta a chiudere il mese in calo del 2,2%, rispetto al -5,4% dello S&P 500.
Il Nasdaq è orientato a chiudere il mese peggiore dal maro del 2020, ovvero dal mese in cui è risuonato in tutto il mondo l’allarme per la pandemia Covid-19, con un ribasso del 9,5%.
Nelle ultime ore il sentiment è peggiorato a Wall Street, a causa della diffusione dopo la fine della sessione di ieri delle trimestrali di Amazon e Apple. Amazon cede più del 9%, mentre Apple perde più del 2%. Alle 9.30 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones perdono lo 0,11%, i futures sullo S&P 500 cedono lo 0,45% e quelli sul Nasdaq sono in flessione dello 0,80%.
Apple ha annunciato di aver riportato nel primo trimestre dell’anno un fatturato in crescita di quasi +9% su base annua, a conferma della forte domanda che ha continuato a interessare i suoi prodotti, come computer e smartphone, nonostante il deterioramento dei fondamentali economici globali.
Tuttavia il titolo è sotto pressione nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street, ora in flessione di oltre -2%, a causa degli avvertimenti lanciati dal cfo Luca Maestri, relativi a diverse sfide a cui il colosso fa fronte, incluse quelle che riguardano le strozzature delle catene di approviggionamento: problemi che potrebbero incidere negativamente sulle vendite di un ammontare compreso tra $4 e $8 miliardi.
Apple ha anche lanciato un avvertimento sugli effetti che l’ondata di Covid in Cina con conseguente lockdown avrà sulla domanda.
Male anche il titolo Amazon, dopo che il colosso dell’e-commerce, in concomitanza con la diffusione degli utili, ha diffuso un outlook di crescita inferiore alle attese degli analisti.
La società ha riportato inoltre una perdita di $7,6 miliardi legata ai suoi investimenti nel produttore di auto elettriche Rivian, che si è tradotta in una perdita netta di 3,8 miliardi:l’eps si è attestato a $7,38 per azione su base adjusted, peggio degli $8,36 attesi dal consensus di Refinitiv; il fatturato è stato pari a $116,44 miliardi, contro i $116,3 miliardi attesi. Nota decisamente stonata è stata proprio quella del fatturato che è aumentato di appena il 7% nel primo trimestre, rispetto al +44% dello stesso periodo dell’anno precedente. Il tasso di crescita è il più basso dallo scoppio della bolla dot-com del 2001; è stato inoltre il secondo trimestre consecutivo in cui il gigante ha riportato una crescita di una cifra su base percentuale.
Occhi puntati a Wall Street anche su Tesla, dopo che si è appreso che il suo ceo Elon Musk ha venduto azioni del colosso produttore di auto elettriche per un valore di $4 miliardi, nei giorni successivi al lancio dell’offerta per acquisire il controllo della società di microblogging. La maggior parte degli acquisti è avvenuta nella giornata di martedì, proprio quando le quotazioni del titolo Tesla sono affondate del 2% circa. Il ceo di Tesla e SpaceX ha smobilizzato in tutto 4,4 milioni circa di azioni Tesla. Tesla arretra di oltre il 2%, mentre Twitter scende in premercato dello 0,60%.