News Notizie Indici e quotazioni Borse Asia contrastate: Tokyo -0,47%, Hong Kong +1%, tra paura Omicron e inflazione Cina

Borse Asia contrastate: Tokyo -0,47%, Hong Kong +1%, tra paura Omicron e inflazione Cina

9 Dicembre 2021 07:56

Borse asiatiche contrastate dopo la pubblicazione dei dati relativi all’inflazione della Cina di novembre e in un contesto in cui le informazioni sulla variante Omicron continuano a far rimanere gli investitori sull’attenti. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in calo dello 0,47% a 28,725.47. La borsa di Shanghai balza di oltre +1%, Hong Kong +1%, Sidney -0,28%, Seoul +0,93%.

Albert Bourla, il ceo di Pfizer, ha detto in una intervista rilasciata alla Cnbc che la quarta dose del vaccino anti-Covid potrebbe essere necessaria prima del tempo previsto.

Le sue dichiarazioni sono arrivate dopo che ieri, da uno studio congiunto di Pfizer e BioNTech, era emerso che la terza dose del vaccino proteggerebbe contro la variante Omicron.

“Per essere chiari: tre dosi del vaccino sono efficaci contro Omicron come le due dosi erano efficaci contro le altre varianti. La dose booster aumenta in maniera enorme l’efficacia del vaccino”, aveva detto ieri Bourla, AD di Pfizer, nel commentare i dati raccolti dall’azienda.

Nell’intervista alla Cnbc il ceo ha aggiunto: “Credo che avremo bisogno di una quarta dose”, e che “potremmo averne bisogno più velocemente” rispetto a quanto stimato in precedenza (12 mesi dalla terza dose).

Allo stesso tempo l’OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità – ha affermato che la variante Omicron potrebbe cambiare il corso della pandemia Covid.

“Alcune caratteristiche della variante Omicron, incluse la sua diffusione globale e l’elevato numero delle mutazioni, suggeriscono che potrebbe avere un forte impatto sul corso della pandemia”, ha detto il direttore della WHO Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L’Organizzazione ha sottolineato che i cambiamenti genetici al virus potrebbero condizionarne la carica virale e indicare una maggiore trasmissibilità rispetto alle precedenti varianti.

Maria Van Kerkhove, responsabile tecnicaa del WHO, ha detto che i primi dati sui pazienti affetti da Omicron che arrivano dal Sud Africa lasciarebbero pensare che la variante sia meno grave rispetto alla variante Delta ma che, allo stesso tempo, è “troppo presto arrivare a una conclusione”.

Tornando all’inflazione in Cina, nel mese di novembre, l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita del 2,3% su base annua, in accelerazione rispetto all’incremento pari a +1,5% di ottobre, ma a un ritmo minore rispetto alle stime degli analisti, che avevano previsto un rialzo del 2,5%. Si è trattato comunque dell’aumento più forte dall’agosto del 2020.

L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione – che riflette i prezzi che li produttori impongono ai grossisti – è balzata del 12,9% su base annua, in rallentamento rispetto al +13,5% di ottobre, ritmo di crescita più forte in 26 anni. Il dato è stato ben superiore al calo stimato dal consensus di Bloomberg, pari a -12,1%.

Il rallentamento della crescita rispetto al mese precedente si spiega con i minori incrementi dei prezzi di carbone, metalli e altre materie prime.