Borsa di Tokyo chiude in rosso dopo Pil Usa, azionario asiatico misto
Seduta negativa per la Borsa di Tokyo che chiude con una flessione di oltre il 2% dopo il crollo record del Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre che ha spinto al rialzo lo yen. Il Pil Usa ha mostrato nel secondo trimestre del 2020 un crollo del 32,9% su base annualizzata, lievemente meglio del -34,5% atteso dal consensus, ma al ritmo più forte di sempre. Nel primo trimestre, la contrazione del Pil era stata del 5%. Il dato alimenta il timore che una seconda ondata di pandemia, con il continuo aumento dei contagi, possa peggiorare una situazione già molto difficile. In questo quadro, l’indice Nikkei ha terminato con un ribasso del 2,82% a 21.710 punti, non riuscendo a sfruttare i segnali positivi giunti dal fronte macro.
A giugno la produzione industriale del Giappone ha segnato un aumento del 2,7% rispetto al mese prima, rimbalzando dal -8,9% di maggio. Il dato ha battuto le attese degli analisti che si aspettavano un rimbalzo più contenuto pari a un +1,2%. Sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è attestato a giugno al 2,8%, mostrando un lieve calo rispetto al 2,9% di maggio. In questo caso gli analisti si aspettavano un aumento della disoccupazione al 3,1%.
Gli altri listini dell’area Asia-Pacifico si muovono in ordine sparso, con Sydney che ha chiuso con un calo di oltre il 2%, mentre Hong Kong e Shanghai si muovono sopra la parità, grazie al buon dato sull’attività manifatturiera in Cina che si è espansa a un ritmo più veloce a luglio. L’indice Pmi manifatturiero è salito a 51,1 a luglio dal 50,9 di giugno, facendo meglio del previsto. Gli analisti infatti avevano stimato un calo a 50,7 punti. Il dato ha segnato il quinto mese consecutivo in cui l’indicatore principale dell’attività manifatturiera cinese è arrivato al di sopra della soglia dei 50 punti che separa l’espansione dalla contrazione. L’attività del terziario è invece leggermente diminuita. L’indice Pmi non manifatturiero è sceso a 54,2 a luglio, rispetto ai 54,4 di giugno, mantenendosi comunque in una fase di espansione.