Borsa di Milano sull’altalena: volata finale di Enel, sponda conti per Nexi e Prysmian
Giornata dai due volti per Piazza Affari. Nella prima parte di giornata lo spauracchio inflazione ha condizionato l’umore di tutte le Borse europee con cali fino a oltre il 2%. Nel pomeriggio sono tornati a prevalere gli acquisti grazie anche all’apertura in deciso recupero di Wall Street con il Dow Jones che era reduce dalla peggior seduta da gennaio.
L’indice Ftse Mib alla fine ha chiuso a 24.486,01, in rialzo dello 0,14%. In deciso recupero a fine giornata Enel (+1,3%), che ieri era scivolata sotto gli 8 euro complice l’aumento dei rendimenti obbligazionari e anche in mattinata si era mossa in ribasso. Tra le altre big di Piazza Affari si segnalano i cali di Eni (-1,5%) e Tenaris (-2,3%) che seguono la discesa del petrolio.
Impennata per Nexi (+3,3%) che ha rivisto al rialzo la guidance 2021 annunciata al mercato a febbraio. Assumendo un recupero dal Covid-19 in linea con i piani di riapertura progressiva previsti in Italia, Nexi prevede una crescita high single digit/double-digit per i ricavi. La precedente previsione era midhigh single digit. Nel primo trimestre del 2021 il gruppo Nexi ha registrato ricavi pari a 258,6 milioni, in crescita del 4,1% rispetto a un anno prima. L’ebitda è stato pari a 139,8 milioni, in aumento del 2% rispetto al 1° trimestre 2020 e del 9,2% rispetto al 1° trimestre 2019.
Sponda dai conti trimestrali anche per Prysmian (+2,8%) che ha archiviato il primo trimestre 2021 con utile netto di 76 milioni di euro rispetto ai 23 milioni del corrispondente periodo del 2020. I ricavi del gruppo italiano dei cavi segnano +4,6% a 2.810 milioni sotto la spinta del segmento Telecom (crescita organica dell’11,4%) e del segmento Energy con +3,4%. L’Ebitda adjusted è salito a 213 milioni rispetto ai 197 milioni del primo trimestre 2020. Confermata la stima di Ebitda rettificato 2021 compreso nell’intervallo di 870-940 milioni di euro.
Miste le banche: -0,4% Intesa Sanpaolo, -1,9% Unicredit, mentre è salita Banco BPM (+0,5%). Ieri sera Moody’s ha rivisto i rating e l’outlook di dieci banche italiane migliorando da negativo a stabile quello di Intesa Sanpaolo, Banco BPM, Bper, Mediobanca, Credem, FCA Bank, Bnl e Cassa Centrale banca.
Intanto arrivano nuove indicazioni stampa sul possibile potenziamento dell’incentivo DTA all’interno del decreto Sostegni. Stando a quanto riporta Il Sole 24 Ore, una decisione arriverà la prossima settimana e potrebbe essere aumentato l’incentivo dal 2% al 3%. Unicredit è indicata come l’indiziata numero uno ad avviare il domino e starebbe guardando sia a MPS che a Banco BPM. L’estensione della DTA porterebbe il beneficio fiscale a circa 7-8 miliardi di euro.