Borsa Tokyo poco mossa, bene Hong Kong con titoli hi-tech dopo record Nasdaq
Borse asiatiche in rialzo, dopo il nuovo record testato dal Nasdaq Composite a Wall Street. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo è poco mosso attorno a 28.893 punti. Hong Kong in rialzo dell’1,5% circa, la borsa di Shanghai è più debole con un progresso dello 0,38%, Seoul fa +0,42%, mentre Sidney è sotto pressione con un calo dello 0,66%.
A salire soprattutto i titoli hi-tech. A Hong Kong si mettono in evidenza i rialzi di Alibaba e Baidu, con l’indice di riferimento dei tecnologici Hang Seng TECH Index in rialzo dell’1,9%.
Alla borsa di Seoul Naver balza di oltre il 7%.
In Giappone, focus sulle minute pubblicate dalla Bank of Japan, da cui è emerso che gli esponenti della banca centrale hanno concordato sul fatto che le misure di stimoli monetari, in particolare quelle adottate nelle economie avanzate, potrebbero tradursi in una ripresa economica “più veloce delle attese”, per il Giappone e altri paesi.
Futures Usa in lieve rialzo dopo la chiusura positiva della borsa Usa, che ha visto il Nasdaq chiudere per l’appunto a un nuovo valore record, in crescita dello 0,79% a 14.253,27 punti; bene anche il Dow Jones, che ha chiuso in rialzo dello 0,20% a 33.945 punti circa, mentre lo S&P 500 è avanzato dello 0,51% a 4.246 punti circa.
Market mover dei mercati, nelle ultime ore, è stata l’audizione alla Camera dei Rappresentanti Usa del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che ha rassicurato sul fatto che “i tassi di interesse non saranno alzati in via preventiva”.
Ancora, Powell ha sottolineato che “è molto, molto improbabile” che l’inflazione Usa vada verso quelle condizioni di iperinflazione che caratterizzarono gli anni 70 e gli inizi degli anni ’80, quando l’inflazione schizzò al di sopra del 10%”.
Powell ha garantito che la Fed sarà vigile nel suo ruolo.
“Avete una banca centrale che è impegnata a garantire la stabilità dei prezzi, che ha definito cos’è la stabilità dei prezzi e che è fortemente preparata a utilizzare i suoi strumenti per un’inflazione che si aggiri attorno al 2%. Tutti questi fattori mi suggeriscono che un episodio simile a quello a cui abbiamo assistito negli anni ’70….non credo proprio che qualcosa di simile a quello possa accadere”.
Dal fronte macro del Giappone reso noto il Pmi manifatturiero stilato congiuntamente da Jibun Bank e Markit, sceso a giugno a 51,5 punti, dai precedenti 53 punti di maggio. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare del dato.
L’indice Pmi manifatturiero è rimasto comunque in fase di espansione, in quanto superiore ai 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.
Rimane invece in fase di contrazione il Pmi servizi del Giappone: la lettura preliminare dell’indice è di 47,2 punti, comunque in miglioramento rispetto ai precedenti 46,5 punti. Il Pmi Composite, anche, rimane in contrazione a 47,8 punti, in flessione rispetto ai 48,8 punti precedenti.