Borsa Tokyo piatta nonostante buy a Wall Street, Sidney fino a +2,5% dopo dato vendite al dettaglio
Borse asiatiche positive, a parte Tokyo (-0,06%). Bene Shanghai Composite con +0,31%, Hong Kong con +0,09%, Seoul con +0,20%, mentre la borsa di Sydney è balzata fino a +2,58% dopo la diffusione del dato relativo alle vendite al dettaglio dell’Australia che, pur in rallentamento, ha fatto meglio delle attese.
La lettura preliminare del dato relativo al mese di agosto -tenendo conto dei fattori stagionali – ha indicato un ribasso del 4,2% su base mensile, decisamente meglio rispetto al capitombolo atteso, pari a -11%. Su base annua, il dato è salito invece del 6,9% rispetto all’agosto del 2019, a un tasso comunque minore rispetto al +12% su base annua di luglio.
Positiva la chiusura di Wall Street, con lo S&P 500 che, salendo dell’1% circa, ha interrotto ieri la fase di ribassi durata quattro giorni consecutivi, scatenata dalla seconda ondata della pandemia da coronavirus a livello globale e dai conseguenti timori di nuovi lockdown.
Il Dow Jones Industrial Average ha terminato la seduta della vigilia in rialzo dello 0,51% a 27.288,18 punti, mentre il Nasdaq composite è balzato dell’1,7% a 10.963,64.
L’indice Nikkei 225 ha chiuso però praticamente piatto, dopo due sessioni in cui la borsa di Tokyo è rimasta chiusa in occasione del lungo week end dei festeggiamenti dell’equinozio d’autunno.
Il listino ha fatto -0,06% a 23.346,49 punti.
C’è da dire inoltre che, dopo mesi di rally potenti, Wall Street ha comunque perso smalto, come certificano i numeri: lo S&P 500 index ha perso il 5,3% dall’inizio di settembre, a fronte di quasi -7% del Nasdaq.
Tornando ai dato macro, occhio all’indice PMI manifatturiero del Giappone stilato congiuntamente da Jibun Bank e Markit, che si è attestato a settembre a 47,3 punti, quasi invariato rispetto ai 47,2 di agosto. E’ quanto risulta dalla lettura preliminare del dato.
Diffuse anche le letture preliminari del Pmi servizi (in lieve rialzo a settembre, a 45,6 punti rispetto ai precedenti 45) e del Pmi Composite (45,5 rispetto ai precedenti 45,2). I dati rimangono in fase di contrazione, in quanto inferiori ai 50 punti, soglia di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.
Tornando all’Australia, bene invece in questo caso gli indici PMI, in particolare il Pmi manifatturiero, grazie ai progressi della produzione e delle vendite. Per la prima volta in otto mesi, inoltre, la componente delle esportazioni ha riportato un trend in crescita, sebbene in misura modesta. Dalla lettura preliminare del PMI manifatturiero di settembre, è emerso così un indice in rialzo a 55,5 punti, rispetto ai precedenti 53,6 punti.
L’indice PMI servizi è migliorato anch’esso, a 50 punti, superando così la fase di contrazione di agosto, quando si era attestato a 49 punti. Da segnalare infatti che i 50 punti rappresentano la soglia di demarcazione tra fase di contrazione dell’attività economica – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.
Il PMI Composite preliminare è tornato in fase di espansione, attestandosi a 50,5 punti, rispetto ai precedenti 49,4 punti.