Borsa Tokyo piatta, male Hong Kong, futures Usa giù. Paura variante Delta e rialzo tassi Corea deprimono sentiment in attesa Jackson Hole
Borse asiatiche prevalentemente in ribasso, in linea con il trend dei futures sugli indici azionari americani, che arretrano dopo i nuovi valori massimi di chiusura testati ieri dal Nasdaq e dallo S&P 500.
In particolare quest’ultimo ha superato durante la sessione la soglia di 4.500 punti per la prima volta in assoluto, per poi chiudere lievemente al di sotto.
Evidente la cautela di Wall Street in attesa del discorso di Jerome Powell a Jackson Hole, in calendario nella giornata di domani alle 16 ora italiana.
Tra i titoli Usa, occhio comunque al titolo del gigante del software Salesforce, in rialzo dopo aver riportato utili del secondo trimestre e una forward guidance che ha battuto le stime degli analisti, e Ulta Beauty, +6% nell’afterhours sulla scia, anch’essa, di solidi risultati di bilancio.
Ieri il Dow Jones Industrial Average ha concluso la seduta in crescita di appena 39,24 punti (+0,1%), a 35,405.50; lo S&P 500 è avanzato dello 0.2% al nuovo record di chiusura di 4.496,19 dopo aver superato per l’appunto la soglia dei 4.500 punti per la prima volta in assoluto, mentre il Nasdaq Composite ha fatto +0,1% a 15.041,86 punti, anch’esso a un nuovo record di chiusura.
Il sentiment è fiacco, complice anche la paura per la variante Delta.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso poco mosso, con una variazione pari a +0,06%; decisamente peggio Hong Kong (-1,55%), Shanghai -0,65%.
A Hong Kong vendite su Alibaba, Meituan e soprattutto sul rifornitore di Apple, AAC Tech, capitolato fino a -11%. La borsa di Sidney ha ceduto lo 0,60% circa.
Per la prima volta dall’inizio della pandemia, i nuovi casi giornalieri di Covid-19 in Australia hanno superato le 1000 unità, stando a quanto riporta Reuters.
Ma il balzo dei contagi di coronavirus in Asia e nel mondo non ha impedito oggi alla Bank of Korea, Banca centrale coreana, di alzare i tassi per la prima volta in quasi tre anni.
La Bank of Korea è diventata ufficialmente la prima banca centrale, tra le principali in Asia, a ritirare gli stimoli monetari straordinari lanciati per far fronte alle conseguenze economiche del Covid-19.
La preoccupazione per il boom dei debiti dei consumatori ha prevalso sulla paura della variante Delta.
I tassi sono stati alzati dello 0,25% allo 0,75%. Il governatore Lee Ju-yeol ha confermato inoltre il suo tono hawkish, suggerendo che ulteriori strette potrebbero arrivare, in quanto i dati macro stanno confermando una fase di surriscaldamento per la quarta economia asiatica.
La borsa di Seoul non l’ha presa bene, con l’indice Kospi in flessione ora dello 0,50% circa dopo aver perso fino a -0,79%.