Borsa Tokyo giù, azionario Asia sconta tensioni Usa-Cina e calo Nasdaq. Bene Alibaba dopo ok a piano Ant Group
Borse asiatiche contrastate, condizionate negativamente dalla chiusura negativa di Wall Street, in particolare del Nasdaq. L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo cede lo 0,47%, la borsa di Shanghai balza dello 0,78%, Hong Kong è praticamente piatta, Sidney fa +0,46%, Seoul -0,29%.
Futures su Wall Street poco mossi, in attesa del grande market mover della sessione odierna: il report occupazionale Usa di maggio che, come hanno fatto notare gli economisti di Citi, “sarà un fattore chiave nel determinare la politica monetaria della Fed dei prossimi mesi”. Citi stima una creazione di 760.000 nuovi posti di lavoro, e sostiene che numeri particolarmente bassi dell’occupazione Usa potrebbero indicare che la Fed non procederà al tapering del Quantitative easing almeno fino al prossimo anno.
Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono 671.000 nuovi posti di lavoro a maggio, rispetto agli appena +266.000 posti creati ad aprile.
L’outlook di Goldman Sachs è di una creazione di 750.000 nuovi posti di lavoro, a fronte di un tasso di disoccupazione in calo al 5,8%.
Ieri il Dow Jones Industrial Average è sceso di 23 punti, dopo un sell off che lo ha portato a bruciare fino a 265 punti nei minimi intraday.
Lo S&P 500 ha ceduto lo 0,4%, mentre il Nasdaq Composite ha fatto peggio, arretrando di oltre l’1%, sulla scia dei cali che hanno colpito i titoli FAANG Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Alphabet, la holding a cui fa capo Google.
L’effetto Nasdaq si dispiega per l’appunto in Asia, con i titoli tecnologici sotto pressione: alla borsa di Tokyo Softbank Group perde più dell’1%, mentre alla borsa di Seoul il produttore sudcoreano di chip SK Hynix arretra dello 0,40%.
Alla borsa di Hong Kong, focus su Alibaba, in rialzo dopo che le autorità di Pechino hanno dato il via libera alla creazione di una società di credito al consumo da parte della sua divisione Ant Group.
Ant Group deterrà una quota del 50% nella nuova entità, contribuendo al capitale con 4 miliardi di yuan, l’equivalente di $625,93 milioni; altri sei azionisti apporteranno 4 miliardi di yuan – stando a quanto reso noto dall’autorità China Banking and Insurance Regulatory Commission – detenendo la partecipazione rimanente del 50%.
Cedono invece a Hong Kong i titoli Baidu e Tencent.
Le tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti tornano in primo piano, dopo che il presidente americano Joe Biden
ha firmato un ordine esecutivo che impedisce alle imprese americane di fare investimenti finanziari in 59 società cinesi, vicine alle ambizioni geopolitiche del governo di Pechino.
Biden ha confermato ed esteso la linea del presidente Donald Trump, portando il numero di aziende cinesi da inserire nella blacklist a 59 dalle precedenti 31 aziende messe nel mirino dalla precedente amministrazione.
Tra le 59 società messe in blacklist compaiono Aero Engine Corp. of China, Aerosun Corp., Fujian Torch Electron Technology e Huawei Technologies.
Il divieto sarà effettivo a partire alle 12.01 am ET del prossimo 2 agosto.
Dal fronte macroeconomico, reso noto in Giappone il dato relativo alle spese per consumi delle famiglie, balzate ad aprile del 13% su base annua.
Il forte rialzo si spiega con le misure di restrizione imposte nell’aprile del 2020 in Giappone a causa della pandemia Covid-19. La crescita è stata superiore al +9,3% atteso dal consensus e più forte del +6,2% di marzo.