Borsa Tokyo, futures Usa, euro-dollaro, tassi Treasuries, oro in attesa dei due market mover cruciali: inflazione Usa e Bce
Azionario asiatico in rialzo in attesa dei due eventi – inflazione Usa e riunione della Bce – che condizioneranno il trend dell’azionario globale, dei tassi dei bond sovrani in particolare di Usa ed Eurozona, e del forex.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,34%, a 28.958,56 punti; la borsa di Shanghai avanza dello 0,53%, Hong Kong sale dello 0,19%, Sidney fa +0,44%, Seoul +0,37%.
Grande attesa per il market mover Usa di questa settimana: l’indice dei prezzi al consumo Usa, tra i principali termometri dell’inflazione, che sarà reso noto oggi alle 14.30 ora italiana.
Oggi si riunirà anche il Consiglio direttivo della Bce di Christine Lagarde: attesa per l’annuncio sui tassi e per l’aggiornamento delle stime sul Pil e sull’inflazione dell’Eurozona, che dovrebbero essere riviste al rialzo.
Gli investitori si chiedono anche se Lagarde & Co renderanno nota una sorta di tabella di marcia per iniziare a ridurre gli acquisti di asset che avvengono con il QE pandemico (PEPP), per un valore di 80 miliardi di euro al mese.
Nella sessione di ieri, il Dow Jones è sceso di 152,68 punti, a 34.447,14, soffrendo la terza sessione negativa consecutiva, mentre lo S&P 500 ha perso lo 0,18% a 4.219,55. Il Nasdaq Composite è arretrato dello 0,1% a 13.911,75.
Da segnalare che l’indice S&P 500 rimane inferiore di appena lo 0,44% rispetto al nuovo record di sempre, mentre il Dow Jones e il Nasdaq distano dai massimi assoluti del 2% circa.
I futures sulla borsa Usa sono deboli. I futures sul Dow Jones salgono alle 8.40 ora italiana dello 0,11% a 34.475 punti; i futures sullo S&P 500 crescono dello 0,07% a 4.221 punti, mentre i futures sul Nasdaq sono piatti, con una variazione di appena +0,01%, a 13.815 punti.
I tassi sui Treasuries decennali rimangono al di sotto della soglia dell’1,5%, bucata ieri per la prima volta dal 7 maggio scorso, a conferma del fatto che il mercato dei titoli di stato Usa non stia scontando un rialzo eccessivo dell’inflazione seguito da un tapering imminente della Federal Reserve.
Sul mercato del forex, l’euro-dollaro – che ieri aveva superato la soglia degli $1,22 – è debole, in calo dello 0,07% a $1,2169; il dollaro scende nei confronti dello yen dello 0,13% a JPY 109,49; il rapporto sterlina-dollaro è poco mosso con una variazione pari a -0,03% a $1,4111; l’euro perde lo 0,09% sul franco svizzero a CHF 1,0901, poco mosso anche sulla sterlina (-0,07% a GBP 0,8624), cedendo lo 0,22% sullo yen, a JPY 133,24.
Le quotazioni dell’oro scendono dello 0,2% a $1.885,51 l’oncia, i futures Usa sull’oro arretrano dello 0,4% a $1.888,80.