Borsa Tokyo chiusa, Borsa Seoul -1% dopo shock Fed e tassi Treasuries oltre 1,8%. Futures Nasdaq positivi
Borse asiatiche contrastate dopo il terremoto Fed che ha scosso l’azionario globale durante la prima settimana di contrattazioni del 2022.
In lieve rialzo la borsa di Shanghai (+0,28%), Hong Kong +0,74%, Sidney -0,08%, Seoul in calo di quasi -1%. Chiusa per festività oggi la borsa di Tokyo.
Dai verbali del Fomc – il braccio di politica monetaria della Fed – relativi all’ultima riunione della banca centrale del 2021, è emersa l’intenzione della Fed di Jerome Powell di alzare i tassi sui fed funds in anticipo o più velocemente e, anche, di ridurre il proprio bilancio monstre di $8,8 trilioni: la prospettiva di una Fed più hawkish di quanto precedentemente previsto ha fatto scattare bruschi sell off sull’azionario globale, facendo impennare contestualmente i tassi dei Treasuries, con quelli decennali balzati nella sessione di venerdì oltre la soglia dell’1,80%, rispetto all’1,51% di fine 2021.
Il report sull’occupazione Usa di dicembre, pubblicato venerdì scorso, ha confermato le paure degli operatori sul rischio di una continua fiammata dell’inflazione negli Stati Uniti.
Dal rapporto è risultato che la crescita dei nuovi posti di lavoro, a dicembre, è stata della metà circa rispetto alle previsioni del consensus: creati infatti appena 199.000 nuovi posti di lavoro, al di sotto della crescita attesa dal consensus, pari a +400.000 unità. Il dato è stato ancora più deludente rispetto alle stime degli economisti di Goldman Sachs, che erano per una crescita delle buste paga di 500.000 unità.
Il tasso di disoccupazione degli Stati Uniti è sceso dal 4,2% precedente al 3,9%. In questo caso il numero è stato migliore delle attese del consensus, che aveva previsto un calo al 4,1%. Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è salito lievemente al 61,9% rispetto al precedente 61,8%: il dato rimane tuttavia ben al di sotto del 62,8% precedente la pandemia Covid-19.
Preoccupante è stato in particolare il parametro incluso nel report occupazionale che misura il trend dell’inflazione: quello dei salari orari che, in media e su base annua, sono balzati del 4,7%, al record degli ultimi decenni e oltre il +4,2% stimato dal consensus. Su base mensile la crescita è stata pari a +0,6%, oltre il +0,4% atteso.
Il risultato è che Wall Street ha continuato a perdere terreno, con lo S&P 500 in calo dello 0,4% venerdì scorso, negativo per la quarta seduta negativa: è la prima volta dal mese di settembre che l’indice cede per quattro sessioni consecutive.
Il Nasdaq Composite ha perso anch’esso per la quarta sessione consecutiva (- 0.9%), mentre piatta è stata la performance del Dow Jones Industrial Average. I futures sono ora in ripresa dopo un trend negativo: quelli sul Dow Jones sono piatti; quelli sullo S&P avanzano dello 0,11%, mentre quelli sul Nasdaq salgono dello 0,36%.