Borsa Tokyo chiude a record da agosto 1990, Seoul schizza +4% dopo rumor Hyundai-Apple
La borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo del 2,5%, al massimo dall’agosto del 1990 attorno a quota 28.139 punti, complici i nuovi record segnati a Wall Street e la diffusione del dato macro relativo alla spese delle famiglie giapponesi. Il dato è salito a novembre su base annua dell’1,1%, molto meglio della flessione -1% attesa dal consensus.
A Wall Street forti acquisti dopo che il Congresso americano ha certificato la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali dello scorso 3 novembre, e il presidente americano Donald Trump, dopo aver sobillato i suoi fan a invadere Capitol Hill nell’assalto storico del 6 gennaio, ha ammesso per la prima volta dal voto che la presidenza di Biden inizierà il prossimo 20 gennaio.
Il Nasdaq Composite è balzato del 2,6% a 13.067,48 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito di 211,73 punti a 31.041,13. Lo S&P 500 ha guadagnato l’1,5% a 3.803,79 punti.
Per la prima volta il Nasdaq ha chiuso al di sopra di quota 13.000 e il Dow Jones e lo S&P 500 hanno chiuso rispettivamente, anch’essi per la prima volta, sopra le soglie di 31.000 e di 3.800.
Rally per la borsa di Seoul, con l’indice di riferimento Kospi balzato di quasi +4%, dopo che la casa automobilistica sudcoreana Hyundai Motor ha annunciato di aver intavolato trattative iniziali con Apple per lavorare insieme alla produzione di una auto elettrica.
“Sappiamo che Apple ha avviato discussioni con diversi produttori globali di auto, inclusa Hyundai Motor. Visto che le trattative si trovano allo stadio iniziale, niente è stato ancora deciso”, ha riferito alla Cnbc Chery Kang, portavoce di Hyundai.
Le azioni del gruppo Hyundai sono volate alla borsa di Seoul: Hyundai Motor è volata del 20,63%, Hyundai Wia ha fatto + 24,72%, Hyundai Mobis + 22,17% e Hyundai Glovis +2,76%.
I titoli dell’affiliata Kia Motors, secondo produttore di auto in Corea del Sud, sono balzate dell’11,90%.
Il titolo Apple, che aveva già beneficiato settimane fa di indiscrezioni sulla produzione di una Apple Car, è salito nell’afterhours dello 0,58%, dopo il balzo del 3,41% della sessione della vigilia.
Sotto pressione alla borsa di Shanghai ancora i titoli dei giganti delle tlc, dopo che l’MSCI, il gigante responsabile della creazione di diversi indici azionari, ha annunciato che provvederà al delisting delle società.
Si tratta di China Mobile (-5,2%), China Unicom (-7,42%),e China Telecom -8,87%, che saranno delistate anche dal New York Stock Exchange.
Da segnalare le ripetute giravolte del Nyse, che ha cambiato idea in pochi giorni riguardo alla decisione di procedere al delisting dei colossi.
Nella seduta di lunedì, i titoli di China Telecom, China Mobile China Unicom scambiati a Hong Kong erano scesi, dopo l’annuncio sul delisting dei colossi, annunciato giovedì scorso dal New York Stock Exchange.
L’annuncio del Nyse era arrivato dopo che, lo scorso novembre, il presidente americano Donald Trump aveva firmato un ordine esecutivo, impedendo alle società americane di investire in aziende accusate di essere legate all’esercito cinese.
Il Nyse ha poi annunciato che il delisting dei giganti non avrebbe avuto più luogo, scatenando così il rally dei titoli. Nella giornata di ieri, è arrivato l’ennesimo dietrofront, con la borsa americana che ha reso noto che il delisting, nonostante tutto, avverrà. La borsa di Shanghai ha ceduto lo 0,54%; Hong Kong è balzata invece di oltre +1% e Sidney ha fatto +0,68%.