News Notizie Indici e quotazioni Borsa Tokyo -2,13%, sell in Asia: tonfo petrolio -3,5% e paura lockdown da Omicron prevalgono su taglio tassi Cina

Borsa Tokyo -2,13%, sell in Asia: tonfo petrolio -3,5% e paura lockdown da Omicron prevalgono su taglio tassi Cina

20 Dicembre 2021 07:58

La paura di nuovi lockdown nel mondo per la veloce diffusione della variante Omicron, il tonfo dei prezzi del petrolio del 3,50% circa e l’annuncio sui tassi della People’s Bank of China sono i fattori che stanno condizionando l’azionario globale.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avvertito che il numero dei casi della nuova variante del Covid sta raddoppiando nell’arco di 1,5-3 giorni in quelle aree particolarmente colpite. In Europa, l’Olanda è entrata in lockdown nella giornata di domenica: il lockdown durerà almeno fino al prossimo 14 gennaio.

In Asia l’indice Nikkei 225 ha chiuso la sessione in calo del 2,13; male anche la borsa di Seoul -1,74%, Sidney ha limitato i danni con una flessione dello 0,16%; Hong Kong arretra dell’1,90%, Shanghai fa -1%.

Protagonista in Asia l’annuncio della People’s Bank of China – banca centrale della Cina –, che ha tagliato il tasso di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno al 3,80%, rispetto al precedente 3,85%.

Il tasso è stato tagliato per la prima volta dall’inizio della pandemia Covid-19. Il tasso a cinque anni è stato lasciato invariato al 4,65%.

I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.

Da segnalare che, nel corso della Conferenza annuale sull’economia organizzata dal governo di Pechino all’imizio di questo mese, i leader del paese hanno sottolineato che nel corso del 2022 l’attenzione sarà rivolta soprattutto alla stabilità.

Le autorità hanno precisato in particolare che “le politiche monetari prudenti dovrebbero essere flessibili e appropriate”, e che “e la liquidità dovrà essere mantenuta a un livello ampio e ragionevole”.

Tonfo dei prezzi del petrolio, con il contratto WTI che sta crollando del 3,71% a $68,23 al barile, e il contratto Brent arretra del 3,50% a $70,95.