Borsa Tokyo +0,80%, bene Asia grazie a balzo futures americani. Cina accusa Usa di bullismo
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,80% a 23.274,13 punti; la borsa di Shanghai sale dello 0,81%, Hong Kong avanza dello 0,55%, Sidney fa +0,79% e Seoul +0,63%.
L’azionario asiatico snobba le nuove tensioni tra Usa e Cina, alimentate dalla dichiarazione del ministro degli esteri cinese Wang Yi che, nel presentare il nuovo piano per la sicurezza informatica dei dati, ha accusato gli Stati Uniti di Donald Trump di “bullismo”.
Da segnalare che, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno presentato l’iniziativa “Clean Network” – secondo il dipartimento di Stato Usa, da allora più di 30 paesi avrebbero aderito al progetto -, tesa a “salvaguardare gli asset della nazione, incluse la pricavy dei cittadini e le informazioni più sensibili delle aziende, dalle intrusioni aggressive di attori maligni, come il Partito Comunista cinese”.
Ancora, più di recente, il presidente americano Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che vieta transazioni con ByteDance di TikTok e Tencent, il colosso a cui fa capo WeChat.
Protagonista oggi, in attesa della riapertura di Wall Street a seguito del lungo fine settimana dovuto alla festività del Labor Day, anche il dato finale relativo al Pil del Giappone del secondo trimestre.
Il prodotto interno lordo del Giappone si è contratto nel periodo aprile-giugno del 2020 del 7,9% su base trimestrale, al tasso trimestrale annualizzato pari a -28,1%. Il dato è stato rivisto al ribasso rispetto a quanto comunicato nella lettura preliminare (contrazione del 7,8%).
Il Pil giapponese si è contratto per il terzo trimestre consecutivo, e nel secondo trimestre ha sofferto la contrazione peggiore dal 1955. Il trend è stato lievemente migliore delle attese, visto che gli analisti avevano previsto una contrazione su base trimestrale pari a -8%, o un tonfo trimestrale a tasso annualizzato del 28,4%.
I consumi privati sono scivolati del 7,9% su base trimestrale, mentre le spese delle aziende sono scese del 4,7%. Gli economisti ritengono che, sebbene l’economia giapponese dovrebbe recuperare nel terzo trimestre, il suo tasso di crescita non tornerà ai livelli pre pandemia COVID-19 almeno fino al quarto trimestre del 2021.
Sconfortante anche il dato relativo alle spese delle famiglie giapponesi che, nel mese di luglio, sono scivolate del 7,6% su base annua, decisamente peggio della contrazione del 3,7% attesa dal consensus, e della precedente flessione dell’1,2%. Su base mensile, il dato è sceso del 6,5%.
Le notizie negative non frenano le borse asiatiche, anche grazie alla buona performance dei futures sugli indici azionari Usa; quelli sul Dow Jones rimbalzano di oltre +200 punti.
La scorsa settimana il Nasdaq, travolto dalle vendite sull’hi-tech, ha sofferto la settimana peggiore da quella dello scorso 20 marzo.
Male anche il Dow Jones e lo S&P 500, che hanno riportato, con cali settimanali rispettivamente pari a -1,8% e -2,3%, le perdite settimanali peggiori dal mese di giugno.