Borsa Tokyo -0,26%, azionario Asia contrastato. Effetto Beirut, oro schizza a nuovo record oltre $2.000
Borse asiatiche contrastate, con l’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokyo che ha chiuso in calo dello 0,26% a 22.514,85 punti; lo Shanghai Composite è al momento ingessato, Hong Kong sale dello 0,38%, Sidney cede lo 0,63%, Seoul avanza di oltre +1%.
Effetto esplosione Beirut sulle quotazioni dell’oro, che sono volate ieri fino a testare il valore di chiusura record ben oltre quota $2000, a $2.021 l’oncia, chiudendo al di sopra della soglia psicologica per la prima volta nella storia.
Nelle contrattazioni asiatiche, i prezzi dell’oro hanno continuato a salire, con il contratto spot balzato fino a 2.030,72, prima di rallentare a $2,014.41, sulla scia delle prese di profitto.
A sostenere i prezzi dell’oro continua a essere la continua incertezza sull’esito delle trattative tra democratici e repubblicani Usa, al Congresso, su un nuovo piano di stimoli del valore di $1 trilione.
La debolezza del dollaro ha dato un ulteriore assist al bene rifugio per eccellenza, portando inoltre l’euro a superare di nuovo la soglia di $1,18.
Focus anche sulle indicazioni arrivate dal fronte macro, che hanno confermato il rallentamento dell’espansione dell’indice Pmi dei servizi in Cina. Per la precisione, nel mese di luglio, l’indice stilato da Caixin-Markit si è indebolito, scendendo a 54,3 punti, rispetto ai precedenti 58,4 punti. Il dato ha deluso le attese, visto che gli analisti avevano previsto un valore a 58 punti.
Il Pmi Composite si è attestato a 54,5 punti, anch’esso in flessione rispetto a giugno, quando era stato pari a 55,7 punti.
In Giappone, sempre a luglio, l’indice Pmi dei servizi stilato da Jibun Bank-Markit si è confermato invece ancora in fase di contrazione, in quanto inferiore alla soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di espansione (valori al di sopra) e di contrazione (valori, appunto, al di sotto). Il dato ha recuperato comunque terreno, salendo dai 45 di giugno a 45,4 punti. Il Pmi Composite è migliorato a 44,9 punti, dai precedenti 40,8 punti.
Markit ha commentato i dati, rendendo noto che “le aziende interpellate dai sondaggi sono ottimiste riguardo all’outlook dei propri affari al record dallo scorso febbraio. Tuttavia, le previsioni di crescita dei prossimi 12 mesi si sono confermate legate al grado di successo con cui si riuscirà a sopprimere il coronavirus, sia in Giappone che all’estero”.