Borsa Milano incerta: bene i bancari ed Eni, giù STM
Cautela sulla Borsa di Milano che dopo un avvio positivo scivola in territorio negativo. Ora l’indice milanese Ftse Mib si muove in calo dello 0,39% circa a 26.030 punti, dopo avere chiuso la seduta di ieri a quota 26.132 (+0,63%). Il tutto in un contesto che resta incerto per via di alcune preoccupazioni che riguardano in particolare la Cina, dove la carenza di energia sta rallentando la produzione e potrebbe interrompere ulteriormente le catene di approvvigionamento. In sospeso anche il dossier Evergrande.
Intanto i mercati potrebbero cercare una sponda nell’aumento del petrolio, che continua ad essere guidato dai timori sull’offerta poiché la domanda tende a rimbalzare con la ripresa dell’economia globale. I prezzi dell’oro nero mostrano la loro sesta sessione consecutiva di aumento, con il Brent che ha superato la soglia degli 80 dollari al barile, sui massimi da ottobre 2018. Nei rialzi del petrolio trova sponda una big del Ftse Mib come Eni che guadagna quasi l’1,3%, posizionandosi tra le migliori del listino principale di Milano. Intanto, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, Eni avrebbe ottenuto l’ultima autorizzazione per lo sviluppo del giacimento offshore a gas di Cassiopea (Eni 60% quota). Tonico a Piazza Affari il comparto bancario con Bper Banca e Banca Mediolanum che avanzano di circa l’1 per cento. Sul fondo del listino c’è STM (-2,8%) completano il podio delle peggiori DiaSorin e Amplifon con cali del 2% circa.
Fuori dal listino principale in luce Maire Tecnimont (+3,5%) ha annunciato che le sue controllate NextChem, MET Development e Stamicarbon hanno raggiunto un accordo con la società statunitense Greenfield Nitrogen per sviluppare il primo impianto di ammoniaca verde nel Midwest negli Stati Uniti.