Bce: ‘prezzi petrolio oltre +10% da giugno, ma domanda rimarrà contenuta fino a inizio 2021’
“I corsi petroliferi sono cresciuti di più del 10 per cento dall’ultima riunione del Consiglio direttivo (riferimento alla riunione di giugno), in un contesto caratterizzato da una ripresa dell’ attività economica e dal calo dell’offerta dovuto a riduzioni concordate all’inizio di maggio”. E’ quanto si legge nel bollettino economico della Bce, appena reso noto.
“I corsi petroliferi – hanno spiegato gli economisti della Bce – sono stati sostenuti da una ripresa della domanda di petrolio più forte del previsto sulla scia dell’allentamento delle misure di chiusura. La domanda di petrolio dovrebbe rimanere contenuta nella seconda metà del 2020 e all’inizio del 2021 e i consumi dovrebbero rimanere al di sotto dei livelli osservati nel 2019. Tuttavia, le stime della domanda sono state recentemente riviste al rialzo a seguito dell’allentamento delle misure di chiusura in diversi paesi. Oltre alla ripresa della domanda, anche la riduzione dell’offerta ha contribuito a riequilibrare i mercati
del petrolio. In particolare, il rimbalzo dei corsi petroliferi è stato favorito dall’accordo raggiunto dall’OPEC+ (cioè dai principali paesi produttori) all’inizio di maggio, in base al quale è stata stabilita una riduzione dell’offerta di quasi 10 milioni di barili al giorno (mbg), e da significativi blocchi della produzione negli Stati Uniti. Anche i prezzi dei metalli hanno registrato una marcata ripresa da metà aprile, con un aumento del 2 per cento circa dall’ultima riunione del Consiglio direttivo”.
Oggi i prezzi del petrolio sono sotto pressione, dopo i nuovi dati che indicano un aumento dei casi di coronavirus COVID-19 in tutto il mondo. Il contratto WTI scambiato a New York cede più dell’1% a $40,85 al barile mentre il Brent fa -0,91% a $43,35.