Bce meno dovish non aiuta l’euro, che cade a minimi in un mese. Fed più hawkish porta Dollar Index a record da 2020
Focus sulla Bce, anch’essa diventata più falco, anche se molti economisti preferiscono dire che è diventata, semmai, meno colomba.
Dalle minute relative all’ultima riunione del 10 marzo scorso, è emerso che “la politica monetaria rimane molto accomodante” ma, anche, che “molti esponenti hanno fatto riferimento al livello attuale dell’inflazione, auspicando misure ulteriori e immediate verso la normalizzazione della politica monetaria”.
Ma è il dollaro che ‘vince’ sull’euro, visto l’atteggiamento indubbiamente più falco della Fed di Jerome Powell, che ha già alzato i tassi e che si dice pronta, ora, a varare nuove strette monetarie di 50 punti base nelle prossime riunioni del Fomc (il braccio di politica monetaria della banca centrale europea).
L’euro al momento cede lo 0,18% a $1,0858 sul biglietto verde. Il Dollar Index sale fino a quota 99,904 nelle contrattazioni asiatiche, al record dal maggio del 2020.
L’indice ha guadagnato l’1,2% questa settimana. L’euro è sceso fino al nuovo minimo in un mese sul dollaro a $1,0856, scontando le nuove sanzioni contro la Russia, in particolare la decisione dell’Unione europea di lanciare l’embargo sul carbone russo a partire dal mese di agosto.