Bce: con crisi COVID deficit-Pil di tutti paesi euro oltre 3%. Disavanzi più alti in Italia, Belgio, Spagna, Francia
“La profondità dello shock generato dal COVID-19 e l’entità della risposta di bilancio hanno portato a un netto deterioramento e a una marcata eterogeneità nelle posizioni di bilancio. E’ quanto emerge dal bollettino economico della Bce.
Nel testo si legge che, “secondo le previsioni economiche della primavera 2020 elaborate dalla Commissione europea il disavanzo di bilancio dell’area dell’euro dovrebbe salire all’8,5 per cento del PIL nel 2020, dallo 0,6 per cento del PIL dell’anno scorso. Se nel 2019 undici paesi avevano registrato avanzi di bilancio, nel 2020 tutti i paesi dell’area dell’euro dovrebbero evidenziare disavanzi superiori al valore di riferimento del 3 per cento del PIL. I disavanzi più consistenti sono previsti per Belgio, Spagna, Francia e Italia, che erano nel novero dei paesi che all’insorgere della crisi presentavano un elevato rapporto debito pubblico/PIL”.
“Il rapporto fra debito pubblico e PIL per il complesso dell’area dell’euro dovrebbe aumentare marcatamente, di 16,7 punti percentuali – afferma ancora la Bce – raggiungendo il 102,7 per cento del PIL nel 2020, con grande eterogeneità fra i vari paesi. I paesi che al momento dell’insorgere della crisi avevano un rapporto debito/PIL pari a circa il 100 per cento faranno registrare gli aumenti di indebitamento più consistenti. Nel 2020 solo sei paesi dell’area dell’euro (Estonia, Lussemburgo, Lettonia, Lituania, Malta e Slovacchia) dovrebbero mantenere un rapporto debito pubblico/PIL inferiore al valore di riferimento del 60 per cento del PIL. Nel 2021, a fronte di politiche invariate, il disavanzo pubblico e il rapporto debito/PIL dovrebbero diminuire, pur restando nettamente al di sopra dei livelli antecedenti la crisi”.