Bce, Lagarde: acquisti PEPP possono riprendere anche dopo fine piano, in pandemia la flessibilità è cruciale
“Gli acquisti netti del PEPP potrebbero anche essere ripresi, se necessario, per contrastare gli shock negativi connessi alla pandemia”. E’ quanto si legge nel comunicato con cui la Bce di Christine Lagarde ha annunciato, tra le altre decisioni prese, quella di terminare il piano del QE pandemico alla fine di marzo.
Ma la fine del PEPP, ha ribadito più volte Lagarde nel corso della conferenza stampa successiva all’annuncio della Bce, non è dunque irreversibile, nel senso che potrebbe tornare a essere attiva, nel caso in cui ce ne fosse bisogno.
Nel comunicato della Bce si legge di fatto che “la pandemia ha dimostrato che, in condizioni di tensione, la flessibilità nella configurazione e nella conduzione degli acquisti di attività ha contribuito a contrastare le disfunzioni nella trasmissione della politica monetaria e a rendere più efficaci gli sforzi tesi a raggiungere l’obiettivo del Consiglio direttivo”.
Di conseguenza, “nell’ambito del nostro mandato, in condizioni di tensione, la flessibilità rimarrà un elemento della politica monetaria ove i rischi per la sua trasmissione mettano a repentaglio il conseguimento della stabilità dei prezzi. In particolare, in caso di ulteriore frammentazione del mercato connessa alla pandemia, i reinvestimenti del PEPP potranno essere adeguati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi in qualsiasi momento”.
Lagarde ha fatto riferimento anche al nuovo sostegno che arriverà dalla Bce con l’estensione dell’orizzonte dei reinvestimenti del PEPP, che implica che “il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell’ambito del PEPP verrà reinvestito almeno sino alla fine del 2024”.