Bankitalia conferma stop dividendi e dividendi fino a 1° gennaio 2021, ‘flessibilità in uso buffer’
Bankitalia dirama un comunicato con cui recepisce la raccomandazione della Bce di estendere lo stop all’erogazione dei dividendi da parte delle banche dell’area euro per tutto il 2020. Nella nota “Aggiornamento della Raccomandazione della Banca d’Italia sulla distribuzione di dividendi e
sulle politiche di remunerazione variabile e chiarimento sulla data di scadenza della flessibilità concessa sul rispetto dei buffer patrimoniali e di liquidità durante la pandemia da COVID-19″, Bankitalia ricorda le varie misure lanciate nei confronti delle banche italiane.
“Con il Comunicato Stampa del 20 marzo 2020, la Banca d’Italia ha concesso alle banche meno significative e agli intermediari non bancari la possibilità di operare temporaneamente al di sotto del livello della Componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance – P2G), del buffer di Conservazione del capitale (CCB) e del Coefficiente di copertura della liquidità (LCR). Successivamente, il 27 marzo 2020, la Banca d’Italia ha pubblicato una Raccomandazione con la quale si chiedeva alle banche meno significative di non pagare dividendi e di astenersi dal riacquisto di azioni proprie fino al 1° ottobre 2020. Nella stessa Raccomandazione veniva richiamata
l’esigenza di adottare un approccio prudente e lungimirante nelle politiche di remunerazione. Entrambe le iniziative erano finalizzate a permettere agli intermediari di fornire sostegno alle imprese e alle famiglie e a rafforzare la loro capacità di assorbire in modo ordinato le perdite che si
sarebbero potute materializzare in seguito all’emergenza sanitaria”.
Ora, si legge nel comunicato, “dal momento che la situazione di incertezza economica legata alla pandemia COVID-19
continua a persistere, la Banca d’Italia reputa necessario aggiornare le indicazioni fornite lo scorso marzo”.
Di conseguenza, “in linea con quanto previsto dalla Raccomandazione del Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS) del 27 maggio 2020 e dalla BCE nei confronti delle banche significative, la Banca d’Italia raccomanda, fino al 1° gennaio 2021:
a) alle banche meno significative, di: 1) non pagare dividendi relativi agli esercizi 2019 e 2020 (ivi incluse le distribuzioni di riserve) e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi agli stessi esercizi; 2) non procedere al riacquisto di azioni
miranti a remunerare gli azionisti.
b) alle SIM soggette alle regole del pacchetto CRR/CRD IV (come definite nella Comunicazione della Banca d’Italia del 31 marzo 2014, pubblicata nel Bollettino di Vigilanza n. 3 del marzo 2014) di: 1) non pagare dividendi relativi
all’esercizio in corso (ivi incluse le distribuzioni di
riserve) e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi relativi all’esercizio in corso; 2) non procedere al riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti. La limitazione al pagamento dei dividendi va riferita solo ai pagamenti in contanti che hanno l’effetto di ridurre il livello e la qualità del Common Equity Tier 1.
Gli intermediari che non ritengano di conformarsi dovranno contattare immediatamente la Banca d’Italia per spiegare le proprie motivazioni e permettere le opportune valutazioni.
Analogamente alle politiche di distribuzione dei dividendi, si raccomanda alle banche meno significative e alle SIM soggette alle regole del pacchetto CRR/CRD IV di adottare un approccio estremamente prudente fino al 1° gennaio 2021 anche con riferimento alle politiche relative alla remunerazione variabile. Si raccomanda quindi agli intermediari di ridurre la componente variabile della remunerazione nella misura necessaria a preservare o ricostituire una solida base patrimoniale oppure – se questa soluzione non è ritenuta possibile – considerare un incremento delle percentuali e
dei periodi di differimento della componente variabile o un maggiore utilizzo di strumenti finanziari in luogo del contante. Inoltre, gli intermediari non dovrebbero adottare misure finalizzate ad eludere quanto raccomandato. Le azioni da intraprendere sono adeguatamente valutate dagli intermediari, anche in relazione agli eventuali rischi legali che ne potrebbero derivare. L’adeguatezza delle politiche adottate saranno oggetto di valutazione nell’ambito dell’annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). La Banca d’Italia continuerà a monitorare la situazione e valuterà l’opportunità di un’ulteriore comunicazione in materia di distribuzione dei dividendi e di politiche di remunerazione variabile dopo il 1° gennaio 2021″.
Viene confermata anche la “flessibilità nell’utilizzo dei buffer”, stando a quanto disposto dalla Bce:
“In coerenza con quanto comunicato dalla BCE, la Banca d’Italia continua ad incoraggiare le banche e gli intermediari non bancari sotto la propria supervisione a utilizzare la Componente target assegnata a esito del processo SREP (Pillar 2 Guidance – P2G), il buffer di Conservazione del capitale (CCB) e il Coefficiente di copertura della liquidità (LCR) per assorbire in modo ordinato le perdite e per favorire i finanziamenti a famiglie e a imprese”.