Banche: impatto conflitto non minaccia stabilità, posizioni e liquidità solide. Ma possibili rischi indiretti
I rischi di primo impatto derivanti dal conflitto Russia-Ucraina, derivante cioè dalle esposizioni e dal rischio di mercato, non rappresentano una minaccia per la stabilità del sistema bancario dell’Ue, ma gli effetti di secondo impatto potrebbero essere più rilevanti. Questo il parere espresso dall’Autorità bancaria europea (Eba).
Dal rapporto emerge che i rapporti patrimoniali e di liquidità delle banche europee sono rimasti solidi, la redditività si è stabilizzata su livelli più elevati rispetto al periodo pre-pandemia e i rapporti sui crediti deteriorati (NPL) sono diminuiti poiché la qualità degli asset ha continuato a migliorare.
L’Eba rileva inoltre che le esposizioni dirette verso Russia, Bielorussia e Ucraina sono limitate, anche se con differenze tra i paesi. Le banche francesi, italiane e austriache hanno registrato il volume più elevato di esposizioni verso le controparti russe, mentre le banche austriache, francesi e ungheresi sono state quelle con la maggiore esposizione verso l’Ucraina.
Tuttavia, avverte l’Eba, gli effetti di secondo impatto potrebbero essere più rilevanti dal punto di vista della stabilità finanziaria. Si tratta di rischi per la profittabilità, la qualità degli asset, di rischi operativi, di mercato, di liquidità e finanziamento. Infine, i rischi legati alla cibernetica e alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) restano elevati.