News Notizie Notizie Italia Banche avanti tutta a Piazza Affari, la migliore Mediobanca (+6,37%)

Banche avanti tutta a Piazza Affari, la migliore Mediobanca (+6,37%)

23 Aprile 2020 18:05

Il Ftse Mib ha chiuso oggi in buon rialzo (+1,47% a 17.011 punti) sulla scia della mossa di ieri della Bce e i riscontri migliori delle attese dai sussidi Usa che fanno sperare che il peggio sia alle spalle per il mercato del lavoro USA. Nella settimana terminata lo scorso 18 aprile, sono salite di 4,4 milioni di unità, portando il totale di chi è rimasto senza un lavoro per colpa del coronavirus COVID-19 a un livello superiore a 26 milioni di persone. Il numero dei lavoratori che hanno fatto richiesta per ottenere per la prima volta i sussidi di disoccupazione è però diminuito.

Giornata molto positiva per il settore bancario. Intesa Sanpaolo ha fatto la voce grossa chiudendo a +3,45%, precedendo di poco Bper (+3,36%) che ha digerito il via libera dell’assemblea di ieri a un aumento di capitale da 1 miliardo a servizio dell’acquisto di un pacchetto di 400-500 filiali che Intesa dismetterà nel caso in cui l’Ops su Ubi vada in porto.

La migliore in assoluto è stata Mediobanca con +6,37%. Molto bene a +2,71% Unicredit nonostante Equita oggi abbia tagliato il prezzo obiettivo sul titolo del 41% a 9,8 euro.

Intanto ieri la Bce ha deciso che accetterà anche i bond sovrani e i corporate bond con rating “junk” a garanzia della liquidità che la Bce eroga a favore del sistema finanziario. Una sponda importante per paesi come l’Italia che potrebbero vedere il loro rating scendere sotto il livello investment grade.

Gli analisti di Equita stimano che le banche italiane quotate hanno un’esposizione verso la Bce, in gran parte rappresentata dal programma di liquidità Tltro, per circa 158 miliardi di euro. Le banche hanno 320 miliardi di ulteriori asset adatti per il rifinanziamento (al netto di un eventuale haircut, una possibile ristrutturazione del debito pubblico), di cui la maggior parte (circa 140 miliardi) rappresentati da titoli di stato domestici, che in caso di bocciatura a junk, spazzatura, da parte di tutte le agenzie di rating (ad un notch dal rating high yield solo per Moody’s, ad oggi) secondo le regole precedenti e senza deroghe ad hoc, non avrebbero potuto essere stanziati come collaterale.