News Notizie Indici e quotazioni Azionario globale negativo, borsa Tokyo -0,65%. Fed e BoJ dovish non convincono, buy sul dollaro

Azionario globale negativo, borsa Tokyo -0,65%. Fed e BoJ dovish non convincono, buy sul dollaro

17 Settembre 2020 08:19

La Federal Reserve di Jerome Powell e la Bank of Japan di Haruhiko Kuroda non riescono a convincere i mercati, nonostante l’orientamento dovish di entrambe. Dopo una riunione di due giorni, il Fomc – braccio di politica monetaria della Fed – ha annunciato di Fomc sui tassi, la cui pubblicazione ha accompagnato l’annuncio di aver lasciato i tassi sui fed funds invariati nel range tra lo zero e lo 0,25%. Nella conferenza stampa successiva all’annuncio, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha rassicurato che “la Fed manterrà bassi i tassi fino a quando l’inflazione (Usa) non viaggerà al di sopra del 2% per un po’ di tempo”. Almeno fino al 2023, stando a quanto emerge dal dot plot che illustra le proiezioni dei singoli esponenti della banca centrale Usa. Nel commentarlo, ING sottolinea che “il valore mediano previsto dei tassi sui fed funds rimane nel range attuale compreso tra lo zero e lo 0,25% per l’intero anno 2023, con un solo membro tra 17 che prevede un rialzo dei tassi prima della fine del 2022 e appena quattro che stimano una mossa durante il 2023”. Motivo per cui, tirando le somme, i tassi Usa dovrebbero rimanere attorno allo zero almeno fino al 2024, secondo ING.

“Fattore interessante – aggiunge la divisione di ricerca del gruppo bancario olandese -(gli esponenti della Fed) hanno mantenuto le loro proiezioni di lungo termine invariate al 2,5%, con le stime che si aggirano tra il 2% e il 3%”.

La Federal Reserve ha annunciato anche le nuove stime sull’economia Usa: migliorato l’outlook sul Pil, visto in calo del 3,7% quest’anno, rispetto al -6,5% atteso a giugno. Migliorato anche outlook sulla disoccupazione, con il tasso di disoccupazione atteso ora al 7,6% nel 2020, inferiore al 9,6% previsto tre mesi fa. La Federal Reserve stima infine che il tasso di inflazione Usa, misurato dalla componente core dell’indice delle spese per consumi personali (PCE), escluse le componenti dei prezzi dei beni alimentari ed energetici, si attesterà all’1,5% nel 2020, all’1,7% nel 2021 e all’1,8% nel 2022.

Rimanendo in tema di banche centrali, quella del Giappone, ovvero la Bank of Japan (BoJ) ha mantenuto invariata la propria politica monetaria. Al termine della riunione odierna, la BoJ ha mantenuto i tassi di riferimento invariati a -0,10%, lasciando fermo anche il target sul rendimento dei titoli di stato decennali attorno allo zero per cento. L’istituto guidato da Haruhiko Kuroda ha confermato di voler acquistare un ammontare illimitato di titoli di stato giapponesi, nell’ambito del suo programma di Quantitative easing.

“L’economia giapponese ha iniziato a riprendersi, con l’attività economica che mostra una ripresa graduale, sebbene sia restata una situazione grave a causa dell’impatto di Covid-19 a livello nazionale e internazionale”, si legge nel comunicato. Si tratta di un outlook leggermente migliore rispetto a quello di luglio, quando la BOJ aveva affermato che l’economia giapponese versava in uno “stato estremamente grave”.

Wall Street e le borse asiatiche hanno reagito tuttavia negativamente agli annunci della Fed e della Bank of Japan. L’indive S&P 500 è arretrato di 15,71 punti (-0,46%), a 3.385,49 punti; il Nasdaq ha perso 139,85 punti o -1,25% a 11.050,40 punti, mentre il Dow Jones ha chiuso in rialzo di appena 36,78 punti (+0,13%), a 28.032,38, dopo essere balzato nei massimi intraday di 400 punti circa.

L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in flessione dello 0,65%, a 23.322,76 punti circa; borsa Shanghai arretra delo 0,10%; Hong Kong fa -1,35%; Sidney -1,08%, Seoul -1,03%.

Nonostante Powell sia stato dovish, il rialzo delle stime sul Pil Usa da parte della Fed sta scatenando i buy sul dollaro. L’euro-dollaro scende dello 0,40% a $1,1769; il dollaro è però piatto sullo yen, con una variazione +0,04% a JPY 104,99; sterlina-dollaro -0,25% a $1,2939. Balzo del dollaro sul dollaro canadese, +0,43% a CAD 1,3235; l’euro scende nei confronti dello yen (-0,38% a JPY 123,53), sulla sterlina (-0,19% a GBP 0,9095) e sul franco svizzero è piatto con una variazione pari a -0,06% a CHF 1,0739.