Azionario asiatico positivo, sventa timori tapering Fed più aggressivo. Borsa Tokyo +0,41%, Sidney eccezione negativa dopo Pil Australia
L’azionario asiatico sventa l’effetto ribassista delle parole proferite dal numero uno della Fed, Jerome Powell, che ha colpito Wall Street, aiutato anche dal trend positivo dei futures Usa.
Ieri, nel corso della sua audizione al Senato, Powell ha affermato che il rischio di una maggiore inflazione è aumentato e che la banca centrale statunitense discuterà nella prossima riunione circa l’opportunità di concludere il tapering con qualche mese di anticipo. Il prossimo meeting Fed è in programma il 14-15 dicembre.
“A questo punto, l’economia (Usa) è molto forte e le pressioni inflazionistiche sono più alte, per cui è appropriato a mio avviso considerare l’opzione di concludere il tapering dei nostri acquisti di asset, che abbiamo annunciato nel meeting di novembre, forse qualche mese prima”, ha detto Jerome Powell.
Dunque, a giorni la Fed dovrebbe discutere durante la riunione prevista la possibilità di tagliare gli acquisti mensili di bond una cifra superiore a quella per ora decisa, pari a $15 miliardi al mese.
Powell ha anche detto che è arrivato forse il momento giusto di rimuovere l’aggettivo transitorio che è stato affiancato fino a oggi alla parola inflazione.
Ieri il Dow Jones ha chiuso in calo di 652,22 punti a 34.483,72 punti; lo S&P 500 è sceso dell’1,9% a 4.567, mentre il Nasdaq Composite ha ceduto l’1,55% a 15.537,69, pagando anche le preoccupazioni sulla variante Omicron.
Oggi i futures sono tuttavia positivi, e le borse asiatiche resistono anche al dato poco confortante arrivato dalla Cina: si tratta dell’indice Pmi manifatturiero stilato congiuntamente da Caixin e Markit, che si è attestato a novembre 49,9 punti, facendo peggio dei 50,5 punti attesi dal consensus e bucando soprattutto, sebbene di un soffio, la soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e valori al di sopra. Il dato è rallentato rispetto ai 50,6 punti precedenti.
Molto bene invece l’indice Pmi manifatturiero del Giappone stilato da Jibun Bank, rivisto al rialzo a 54,5 punti dai 53,5 punti resi noti nella lettura preliminare, e al record degli ultimi quattro anni. Il dato è migliorato dai 53,2 punti di ottobre e ha confermato la fase di espansione, in quanto superiore ai 50 punti.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in progresso dello 0,41% a 27,935.62. Positive anche Shanghai +0,14%, Hong Kong +1,15%, mentre è negativa la borsa di Sidney (-0,28%), dopo la pubblicazione del Pil dell’Australia, che nel terzo trimestre si è contratto dell’1,9%, scontando i lockdown da Covid che hanno colpito l’area sud-orientale del paese.
La contrazione è stata comunque inferiore rispetto alla flessione pari a -2,7% stimata dal consensus. Molto bene Seoul, che balza di oltre il 2%. I futures sul Dow Jones balzano di oltre 200 punti.