Azionario Asia misto: Tokyo +0,36%, giù Shanghai. Effetto positivo di Wall Street dopo report ADP
Azionario asiatico contrastato. Bene la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,36% a 22.695,74 punti. Shanghai sotto pressione con -0,21%, Hong Kong piatta con -0,05%, Sidney +0,87%, Seoul +0,30%.
Così Rodrigo Catril, strategist sul forex presso National Australia Bank, commenta il trend dei mercati:
“La possibilità che il peggio del tracollo economico provocato dal Covid-19 sia alle nostre spalle è stata avallata nelle ultime 24 ore, grazie alla diffusione di dati incoraggianti provenienti dalla Cina, dall’Europa e dagli Stati Uniti”.
Effetto positivo di Wall Street, che ieri ha chiuso ancora in rialzo.
Il Dow Jones Industrial Average è balzato di 527,24 punti, a 26.269,89, lo S&P 500 ha guadagnato +1,4% a 3.122,87. Il Nasdaq Composite ha fatto +0,8% a 9.682,91.
Per la prima volta dall’inizio di febbraio, il Dow Jones è salito per tre sessioni consecutive, a fronte delle quattro sedute consecutive di rialzi per lo S&P 500.
I buy sono scattati grazie al dato ADP sull’occupazione del settore privato Usa, che ha messo in evidenza un tonfo dell’occupazione, a maggio, di 2,76 milioni di unità, decisamente inferiore rispetto alla flessione di 8,75 milioni di unità attesa dagli economisti intervistati da Dow Jones.
Focus sulla nota di UBS Global Wealth Management, in cui gli analisti dichiarano di essere bullish sull’Asia ex Japan.
“Siamo overweight sull’azionario asiatico ex-Japan – ha detto in un’intervista rilasciata alla Cnbc il co-responsabile della divisione di allocazione degli asset e responsabile investimenti, Adrian Zuercher. A suo avviso, l’Asia “è l’unica area che presenterà una crescita degli utili nel 2020”.
Da segnalare che l’indice MSCI Asia ex-Japan è in rialzo del 6,07% dall’inizio di giugno, stando ai dati diffusi da Refinitiv Eikon, sebbene non sia riuscito ancora a riagguantare i massimi precedenti, in calo ancora di oltre -8% dall’inizio dell’anno.
Dal fronte macro, occhio alle vendite al dettaglio dell’Australia,o crollate del 17,7% su base mensile. Aprile è stato il mese in cui il paese è stato in lockdown per frenare i contagi del coronavirus.
Il dato è praticamente in linea con le stime del consensus, pari a -17,9% su base mensile, e successivo al balzo +8,5% del mese precedente, quando i cittadini avevano fatto incetta di beni per prepararsi al lockdown.
Guardando al forex, rimane sotto pressione il Dollar Index, sceso a quota 97,453 rispetto ai livelli superiori a 98 di inizio settimana.
L’euro rimane al di sopra di quota $1,12, ma cede lo 0,12% nei confronti del biglietto verde, a $1,12197.