Azionario Asia contrastato dopo outlook Fmi, borsa Tokyo +0,31%. Focus su rumor Bce e annuncio Fed
Azionario asiatico contrastato dopo l’aggiornamento del World Economic Outlook da parte del Fondo Monetario Internazionale, con cui l’istituzione di Washington ha rivisto al rialzo l’outlook sul Pil globale.
Ora l’Fmi prevede una crescita del Pil mondiale del 5,5%, meglio di 0,3 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre. Nel 2022 il Pil globale è atteso in espansione del 4,2%.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione in rialzo dello 0,31% a 28.635,21 punti. La borsa di Shanghai è debole con un rialzo di appena lo 0,11%, Hong Kong +0,22%, sotto pressione la borsa di Sidney, con una flessione dello 0,65%. Giù anche Seoul (-0,33%).
“Molto ora dipende dal risultato di questa battaglia tra le mutazioni del virus e i vaccini, e dalla capacità delle misure (lanciate dai governi) di fornire un supporto efficiente fino a quando la pandemia non sarà terminata”, ha commentato la responsabile economista dell’Fmi, Gita Gopinath.
Ieri sessione all’insegna della debolezza per Wall Street, con lo S&P 500 sceso dello 0,2% a 3.849,57 punti; il Dow Jones Industrial Average in calo di 22,90 punti a 30.937,10, il Nasdaq Composite giù dello 0,1% a 13.626,06 punti.
Oggi sarà annunciata la decisione sui tassi Usa – che dovrebbero essere lasciati invariati attorno allo zero – da parte della Federal Reserve di Jerome Powell, alla fine del meeting di due giorni del Fomc, il suo braccio di politica monetaria. Il dollaro sale dello 0,10% sullo yen a JPY 103,72.
Stamattina il rapporto euro-dollaro è piatto a $1,2156. Fonti vicine alla Bce riportano che la banca centrale europea è preoccupata della debolezza del dollaro, che continua a manifestarsi nonostante i solidi fondamentali dell’economia Usa.
Di conseguenza, la Bce studierà l’impatto delle politiche monetarie sia proprie sia della Federal Reserve sui rapporti di cambio.
Dal fronte macroeconomico, resi noti i profitti industriali della Cina, che nel mese di dicembre sono saliti su base annua del 20,1%, accelerando il passo rispetto al +15,5% di novembre.
Nell’intero anno 2020, i profitti delle aziende dell’industria cinese sono saliti del 4,1% su base annua a 6,45 trilioni di yuan, rispetto alla flessione del 3,3% del 2019.
Pubblicato anche il dato relativo all’inflazione australiana,
salita nel quarto trimestre dello 0,9% su base trimestrale, oltre il +0,7% atteso dal consensus, ma in decelerazione rispetto al +1,6% del terzo trimestre.
Anche su base annua, l’inflazione è salita dello 0,9%, più dello 0,7% stimato e dello 0,7% precedente.
L’inflazione core è salita dello 0,4% su base trimestrale e dell’1,2% su base annua. Da segnalare che la Reserve Bank of Australia (RBA), la banca centrale australiana, ha un target di inflazione per la componente core compreso tra il 2 e il 3%.