Azionario Asia cauto, borsa Tokyo giù. Alert FMI: ‘World Economic Outlook sarà ancora più fosco’
Chiusura negativa per la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che ha perso lo 0,56% a 22.455,76 punti. Giù anche la borsa di Shanghai, che cede lo 0,18% mentre Hong Kong e Sidney salgono rispettivamente dello 0,30% e dello 0,50%. Seoul piatta con -0,09%.
Secondo gli analisti il trend si spiega con l’alert lanciato dalla responsabile economista del Fondo Monetario Internazionale, Gita Gopinath, che ha detto ieri che “l’imminente World Economic Outlook (dell’FMI, il report sulle stime sull’economia globale) dovrebbe mostrare tassi di crescita negativi, peggiori anche rispetto a quelli precedentemente stimati”.
L’Fmi ha aggiunto che la crisi attuale, che l’istituzione di Washington ha ribattezzato il “Great Lockdown”, il “Grande Lockdown”, è “diversa da qualsiasi altra cosa che abbiamo visto finora al mondo”.
I mercati seguono con attenzione anche le notizie sui farmaci anti-COVID-19 che, in attesa del lancio di un vaccino contro il coronavirus, alimentano la speranza che la malattia COVID possa essere almeno curata.
Ieri un gruppo di ricercatori dell’Università di Oxford ha annunciato che i primi test su un farmaco antinfiammatorio steroideo (che ha come principio attivo il desametasone e che costerebbe 6 euro) avrebbe ridotto fino a un terzo la mortalità di pazienti in condizioni gravi.
Dai dati della Johns Hopkins University, intanto, emerge che sono più di 8 milioni le persone infettate in tutto il mondo dal coronavirus, a fronte di 438.171 decessi.
L’attenzione rimane anche sulla Fed. Ieri, nell’audizione semestrale di politica monetaria di fronte alla commissione bancaria del Senato, il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell ha detto che “i livelli di produzione e occupazione rimangono decisamente al di sotto di quelli pre-pandemia e permangono significative incertezze sui tempi e sulla forza della ripresa”.
POwell ha fatto notare che “gran parte dell’incertezza economica deriva dall’incertezza sul percorso della malattia e sugli effetti delle misure per contenerla”.
Focus anche sulle tensioni geopolitiche, dopo che Pyongyang ha distrutto, secondo quanto riportato dalle autorità di Seoul, un ufficio transfrontaliero con la Corea del Sud, primo meccanismo di comunicazione costante tra le due Coree dall’inizio della Guerra coreana del 1950-1953.
Dal fronte macro, focus sulla bilancia commerciale del Giappone: nel mese di maggio le esportazioni giapponesi sono crollate al ritmo più veloce dalla crisi finanziaria globale del 2009, zavorrate soprattutto dal tonfo delle consegne di auto verso gli Stati Uniti.
Il dato conferma le aspettative di una contrazione profonda per la terza economia al mondo.
La crisi provocata dalla pandemia da coronavirus si è tradotta, per la precisione, in un calo delle esportazioni del Giappone pari a -28,3%, peggio del -26,1% atteso dagli economisti intervistati da Reuters e anche del -21,9% di aprile. Si tratta della flessione, su base annua, più forte dal settembre del 2009.
Dimezzato l’export verso gli Usa – principale mercato del Giappone -, che ha sofferto il tonfo – su base annua – più forte dal marzo del 2009, a causa del crollo superiore a -70% delle esportazioni di auto e componenti auto.
Le importazioni sono scese del 26,2%, più del -20,4% stimato, e al ritmo peggiore dall’ottobre del 2009. Il risultato è che il Giappone ha sofferto a maggio un deficit di 833,4 miliardi di yen (equivalente di $7,77 miliardi), comunque meglio rispetto al deficit da 1,07 trilioni di yen atteso.
Dal sondaggio mensile Reuters Tankan è emerso inoltre che il sentiment delle aziende manifatturiere giapponesi rimane al minimo dal giugno del 2009. Nel mese di giugno, l’indice relativo è sceso ulteriormente a -46 punti, in calo rispetto a -44 a maggio.
L’indice non manifatturiero, invece, ha recuperato lievemente terreno, salendo a -32 punti dai -36 precedenti.
Da segnalare che il report Reuters Tankan anticipa la diffusione del rapporto trimestrale che prende lo stesso nome diffuso dalla Bank of Japan (BOJ).
L’outlook rimane fosco. Per il mese di settembre si prevede che l’indice che monitora il sentiment delle aziende manifatturiere si attesterà a -35 punti, mentre quello delle aziende non manifatturiere sarà pari a -29 punti.