Azionario Asia applaude a taglio tassi Cina: borsa Tokyo +1%, Hong Kong +2%. Futures Usa in solido rialzo
Borse asiatiche in rialzo dopo la chiusura negativa di Wall Street: a fare da assist all’azionario asiatico è l’annuncio della People’s Bank of China – banca centrale della Cina – di confermare il tasso di finanziamento loan prime rate (LPR) a un anno al 3,7%, tagliando invece il tasso a cinque anni dal 4,6% al 4,45%. La riduzione, pari a 15 punti base, è la più forte dal 2019.
I tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi.
La mossa espansiva riflette chiaramente l’intenzione della banca centrale cinese di intervenire a sostegno dell’economia del paese che, secondo gli economisti, soffrirà nel trimestre in corso una contrazione, a causa delle misure di lockdown che il governo di Pechino ha lanciato per contrastare la recente ondata di Covid-19, nell’ambito della sua zero Covid
policy.
L’intervento della People’s Bank of China, che si è detta tra l’altro pronta a lanciare nuove misure di politica monetaria espansiva migliora il sentiment di mercato:
Julian Evans-Pritchard, economista senior per la Cina di Capital Economics, ha detto che il taglio dei tassi LPR a 5 anni è volto in particolare a sostenere la domanda nel mercato immobiliare.
In solido rialzo la borsa di Hong Kong, dove fioccano i buy sui titoli tecnologici: l’Hang Seng Tech Index avanza fin oltre +3%, mentre l’indice Hang Seng scatta del 2,10%. La borsa di Shanghai sale dell’1,3%. Bene anche la borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che sale dell’1,3% circa, nonostante il dato CPI abbia confermato il forte balzo delle pressioni inflazionistiche.
L’indice dei prezzi al consumo del mese di aprile ha segnato infatti in Giappone un rialzo, su base annua, del 2,5%, al record dall’ottobre del 2014.
C’è da dire che i numeri di otto anni fa furono condizionati dall’aumento dell’Iva, il che significa che, non considerando il caso specifico, l’inflazione è salita al ritmo più sostenuto dal dicembre del 1991.
La crescita è stata decisamente superiore alle stime di un rialzo pari a +1,5% e in accelerazione rispetto al precedente +1,2%. Escludendo la componente dei prezzi dei beni alimentari freschi, il dato core è salito del 2,1%, al record dal marzo del 2015.
Molto solida la performance della borsa di Seoul (1,73%), mentre Sidney sale di oltre l’1%.
Ieri lo S&P 500 è sceso dello 0,58% a 3.900,79, mentre il Dow Jones Industrial Average ha perso 236,94 punti (-0,75%), 31.253,13. Il Nasdaq Composite ha ceduto lo 0,26% a 11.388,50. I futures sugli indici sono in solido rialzo: quelli sul Dow avanzano dello 0,60%, quelli sullo S&P 500 sono in progresso dello 0,78% e quelli sul Nasdaq mettono a segno un rialzo di oltre un punto percentuale.