Autostrade, rumor: interesse da Astm, Atlantia giù in Borsa con scontro governo
“Il gruppo Astm, controllata di Gavio e partecipata del private equity Ardian, rompe gli indugi e punta su Autostrade per l’Italia”. E’ quanto riporta il Sole 24 Ore. Il titolo Astm cede oltre -1% in Borsa.
“Secondo indiscrezioni, l’operatore autostradale avrebbe infatti presentato nei giorni scorsi una manifestazione d’interesse. L’obiettivo è entrare nel processo, che sta portando avanti Atlantia con l’avvio di una nuova «data room» e offerte previste entro metà dicembre”. Il titolo Atlantia è sotto pressione e cede lo 0,99% a 13,01 euro, all’indomani delle dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, da cui emerso che lo scenario della revoca della concessione ad Autostrade si fa più probabile.
“La nuova proposta che ci avete da ultimo comunicato, che modifica i termini dell’accordo transattivo e ipotizza un processo di cessione ‘dual track’, appare completamente diversa dalle condizioni e dai termini indicati nella originaria proposta del 14 luglio scorso”, ha scritto il Governo nella lettera inviata ai vertici di Atlantia e Autostrade per l’Italia, che l’ANSA è riuscita a visionare.
“A tacer d’altro – si aggiunge -, il processo indicato rimane incerto nei tempi e nell’esito finale, con il risultato che appare assolutamente inidoneo a definire la vertenza”. Il nuovo processo, che è stato comunicato al governo nelle lettere del 29 settembre, “non è coerente con gli impegni da voi stessi congiuntamente assunti nei confronti del governo il 14 luglio”.
Nella lettera si definisce. continua l’Ansa, “inaccettabile” che le due società muovano “al Governo la grave accusa di volere ‘impedire di svolgere un trasparente processo competitivo di mercato'” e si sottolinea come “il coinvolgimento di Cassa depositi e prestiti, come si ricava dalla corrispondenza intercorsa”, sia “stato ipotizzato sempre e comunque sulla base di criteri competitivi e di prassi correnti di mercato”.