Atlantia ancora giù in Borsa, su vendita Aspi ora pesa il rischio risarcimento danni
Un’altra giornata difficile per Atlantia in Borsa. Dopo due giorni di ribassi, il titolo continua a perdere terreno e oggi, in una seduta intonata al rialzo, cade sul fondo del paniere principale di Piazza Affari con un tonfo del 4% in area 14,29 euro. A pesare è sempre la notizia relativa all’arresto di ex tre dirigenti della controllata Autostrade (incluso l’ex AD Giovanni Castellucci) e alle misure interdittive scattate contro tre attuali dirigenti, sempre di Autostrade. Gli ultimi risvolti nelle indagini hanno fatto emergere nel processo di vendita di Aspi il rischio danni.
Secondo un articolo de Il Corriere della Sera, infatti, il vero tema sull’operazione è il rischio risarcimento danni per chi acquisisce Aspi. Gli atti delle indagini potrebbero prefigurare l’ipotesi del “grave inadempimento” nella gestione di Aspi che porterebbe alla revoca della concessione. Il Corriere sottolinea che il rischio per Cdp potrebbe essere che lo sconto sul prezzo per non concedere la manleva un domani non sia sufficiente a coprire gli eventuali danni (sconto indicato in circa 1 miliardo per gli advisors).
Anche il Sole 24 Ore avanza l’ipotesi che Cdp, a valle degli sviluppi giudiziari, avrebbe avviato una profonda riflessione sul tema della manleva e potrebbe quindi richiedere uno sconto significativo o un pacchetto esteso di garanzie. Le indagini hanno dimostrato una manchevolezza sulle manutenzioni e nei palazzi romani si tornerebbe a parlare di commissariamento di Aspi, seppure legalmente il commissariamento non sarebbe semplice da applicare.