A Piazza Affari domina effetto Ubi-Intesa. Si riaccendono rumors su risiko bancario
A Piazza Affari prevalgono gli acquisti nella prima seduta della settimana, caratterizzata dall’attesa per l’accordo Ue sul Recovery Fund, il piano da 750 miliardi di euro per il rilancio economico dell’Europa in discussione a Bruxelles. Il vertice europeo, iniziato venerdì scorso, è tornato oggi a riunirsi. Nel quarto giorno di vertice, che doveva durare inizialmente solo due giorni, i leader Ue cercano di trovare un compromesso. In questo clima di attesa a Milano l’indice Ftse Mib ha guadagnato lo 0,99%, chiudendo a 20.621,48 punti.
Protagonista assoluta di giornata sul Ftse Mib è Ubi Banca che mette a segno un rialzo di oltre il 14% a quasi 3,72 euro per azione. A mettere il turbo all’azione della banca lombarda la decisione di Intesa Sanpaolo (+1,2%) che ha rilanciato mettendo sul piatto ulteriori 652 milioni di euro cash per convincere i soci Ubi ad aderire all’offerta partita lo scorso 6 luglio. Al corrispettivo in azioni, pari a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione in esecuzione dell’aumento di capitale al servizio dell’Offerta, il cda della banca ha deciso di aggiungere un corrispettivo in denaro pari a 0,57 euro. “Da attraente a irrinunciabile”, così si esprimono gli analisti di Equita sull’operazione ed entrando più nel dettaglio scrivono: “L’offerta, secondo noi già di per sé molto vantaggiosa per gli azionisti Ubi, non può ora essere razionalmente rifiutata in quanto comporta un premio del 44,7% rispetto ai prezzi di chiusura di Ubi il giorno precedente l’annuncio, rispetto ad una media del 4% nei deal realizzati fra banche negli ultimi anni”.
Non solo effetto Ubi-Intesa, è stata in generale una giornata che ha visto i bancari sotto i riflettori. Il risiko bancario si riaccende anche a seguito delle ultime indiscrezioni riportate dal “Il Messaggero”: indiscrezioni secondo cui UniCredit starebbe valutando anch’essa l’opzione di una aggregazione, unendo le sue forze con quelle di un’altra banca italiana. Questa banca potrebbe essere Banco Bpm (che ha chiuso gli scambi con un rally del 5,5%), visto che il quotidiano romano parla di un incontro tra l’a.d. di UniCredit, Jean Pierre Mustier, e il numero uno di Bpm, Giuseppe Castagna. Per Banco Bpm rimane in piedi l’altra opzione caldeggiata dai mercati già nei mesi scorsi: una fusione con Mps e Bper, che piacerebbe tra l’altro al Mef. Il tema dell’M&A ha scaldato anche il titolo Mps che ha mandato in archivio la giornata a +15%.
Resta sempre in primo piano anche Atlantia (+5,1%) dopo l’intervista del ministro dell’Economia e Finanze, Roberto Gualtieri, che nel corso di una intervista al tg di La7 ha assicurato che l’operazione Aspi “non costa nulla” allo Stato, quanto a Cassa depositi e prestiti “farà un investimento che sarà un investimento remunerativo in un’infrastruttura regolata che deve funzionare”
Avvio di settimana positivo per Telecom Italia, che ha terminato la seduta a +1,8% a un passo dalla soglia di 40 centesimi. Sabato scorso Tim Brasil, Telefonica Brazil e Claro hanno presentato un’offerta vincolante congiunta per acquisire gli asset mobili di OI. “La novità è la conferma della presenza di Claro”, scrivono gli analisti di Equita che confermano la raccomandazione di acquisto (rating buy) su Telecom Italia sottolineando che “questo riduce fortemente il rischio competitivo dell’asta e consente a Tim di limitare l’impegno finanziario, preservando invece i benefici legati alla concentrazione del mercato a tre operatori e alle sinergie estraibili (pro-quota)”. Anche Banca Imi mantiene la raccomandazione buy su Tim e sull’operazione non si mostra sorpreso. “La notizia non rappresenta una sorpresa considerando lo scorso marzo Tim Brasil e Telefónica Brasil hanno espresso su Oi il loro interesse ad avviare negoziati per una potenziale acquisizione congiunta del business mobile del gruppo brasiliano – scrive la banca italiana -. Inoltre, il 15 luglio, il cda di Tim ha conferito al ceo Luigi Gubitosi pieni poteri di esaminare e approvare le condizioni definitive dell’offerta vincolante che dovrà essere presentata da Tim Brasil”.
Sul fronte dei ribassi Enel che ha ceduto -1,2%, ma anche Pirelli ed Eni che hanno lasciato sul terreno rispettivamente -0,8% e -0,3%.