Notizie Notizie Mondo Xiaomi: titolo si mette alle spalle il debutto incolore e balza del 13%

Xiaomi: titolo si mette alle spalle il debutto incolore e balza del 13%

10 Luglio 2018 15:50

Dopo un debutto parzialmente rovinato dalla volatilità delle piazze finanziarie e dai venti di guerra commerciale che soffiano tra Stati Uniti e Cina, Xiaomi si è presa la rivincita. Con un prezzo di collocamento fissato nella parte bassa della forchetta, nel primo giorno di contrattazione il titolo del quinto produttore mondiale di smartphone è arrivato a perdere fino a sei punti percentuali chiudendo in rosso dell’1,2%, per una capitalizzazione complessiva di 50 miliardi di dollari (la metà rispetto alla stima elaborata all’inizio del processo di quotazione).

Nel secondo giorno di contrattazione Xiaomi ha invece ingranato la marcia giusta segnando un rialzo di oltre il 13% a 19 dollari di Hong Kong (2,07 euro), 2 in più rispetto al collocamento. A fare da traino è stata la notizia, prima anticipata da Kingston Securities e poi confermata da fonti ufficiali, dell’inclusione del titolo nell’Hang Seng, l’indice di riferimento della Borsa di Hong Kong.

L’ingresso, ha fatto sapere la Hang Seng Indexes Company Limited (società interamente controllata dalla Hang Seng Bank) avverrà in corrispondenza della chiusura del 20 luglio, entrando in vigore lunedì 23. Tramite l’inclusione nell’indice, le azioni Xiaomi saranno disponibili anche per gli investitori della Cina continentale, grazie ai collegamenti del mercato di Hong Kong con le piazze di Shanghai e Shenzhen.

Cosa è andato storto?
Dei fattori esogeni, come la volatilità e le tensioni Usa-Cina, è stato detto. Inoltre, e a dispetto degli aggressivi piani di espansione commerciale, la società sta perdendo quote di mercato in Cina. Tra gli analisti, non tutti approvano un ventaglio di prodotti che definire ampio è un eufemismo: si passa dai cellulari, agli scooter elettrici e, passando per gli spazzolini, si arriva alle TV.

Quando, tra qualche settimana, si potrà tracciare un bilancio più affidabile, l’esperienza di Xiaomi sarà utile agli altri ”unicorni” che si apprestano a sbarcare sul mercato. Tre in particolare le società da tenere sotto controllo: Meituan Dianping, società che si occupa di consegnare il cibo a domicilio, Didi Chuxing, la versione cinese di Uber, e Ant Financial, il ramo finanziario del gruppo Alibaba. Molto dipenderà anche dalle condizioni finanziarie, visto che il listino principale di Shanghai è entrato in “bear market” e il benchmark di Hong Kong segna un rosso di oltre 10 punti percentuali rispetto ai massimi fatti segnare a inizio anno.