Wall Street, Nasdaq in forte calo. Vix sui massimi dal 2020
Wall Street apre in rosso e le borse europee restano in forte ribasso, dopo il crollo di Tokyo di stamani. Il Nasdaq ha aperto in calo di oltre il 4%, in un contesto di crescente volatilità e di forti vendite sul comparto tecnologico, complici anche i volumi tipicamente più bassi del periodo estivo.
I Magnifici 7 frenano il Nasdaq, schizza il Vix
Il Dow Jones arretra del 2,3% in area 38.800 punti, l’S&P 500 cede circa il 3% a 5.185 punti e il Nasdaq Composite lascia sul terreno il 3,6% e scambia intorno a 16.170 punti. Il Nasdaq 100 è sceso fino al 5%, mettendo a segno la performance peggiore dal 2022.
Un indice di Bloomberg che traccia l’andamento dei cosiddetti Magnifici Sette ha aperto a -9%, il peggior calo giornaliero mai registrato a partire dal 2015.
Nel frattempo, il Vix, l’indice della “paura” che esprime la volatilità implicita delle opzioni sull’S&P 500 e tende a salire in fasi di estrema volatilità, ha subito un’impennata a oltre 45 punti, toccando i massimi dal 2020.
Crescenti timori sull’economia Usa, sale ISM servizi
I dati deboli di venerdì sul mercato del lavoro statunitense, che si sommano a quelli deludenti sull’attività manifatturiera di luglio, hanno determinato un cambio di narrativa in merito all’economia statunitense. Fino a qualche settimana fa, infatti, i dati inferiori alle attese venivano perlopiù accolti positivamente, alimentando le prospettive di un imminente avvio del ciclo di allentamento monetario da parte della Fed.
Ora, però, sta prendendo quota l’ipotesi che la banca centrale guidata da Jerome Powell abbia aspettato troppo a tagliare i tassi, rallentando oltremisura l’economia a stelle e strisce. L’ipotesi di un “soft landing” sta dunque lasciando spazio a timori di recessione e “hard landing”.
Nel frattempo, l’indice ISM servizi di luglio è risalito a 51,4 punti dai 48,8 di giugno (consensus 51,0), fornendo un parziale sollievo dopo le indicazioni dei giorni scorsi.
Forti vendite sul settore tech, intanto Buffett taglia quota in Apple
Le principali vittime del sell-off degli ultimi giorni sono stati i titoli tecnologici, le cui valutazioni elevate sono da tempo sotto i riflettori. A scatenare le vendite hanno contribuito le trimestrali non brillanti di alcune mega cap, come Alphabet, Amazon e Intel, aspettando Nvidia in uscita il 28 agosto.
Anche la decisione di Warren Buffett di quasi dimezzare la partecipazione in Apple, uno dei suoi titoli preferiti, ha fatto drizzare le orecchie degli investitori, alimentando i crescenti dubbi sul settore tech.
A picco Nikkei e Bitcoin
Le vendite sostenute sui mercati, alimentate anche dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, hanno trascinato il Nikkei di Tokyo ad uno storico -12,4% nella seduta odierna, il calo peggiore dal Black Monday del 1987. Sul listino giapponese pesa anche il rafforzamento dello yen (cambio con il dollaro a 142,2), in scia alla decisione della scorsa settimana della Bank of Japan di alzare i tassi di interesse e annunciare una riduzione degli acquisti di obbligazioni.
In forte calo anche le criptovalute (Bitcoin a -13% a 51.200 dollari) e il petrolio (Brent a 75,5 dollari), in un contesto di vendite di asset rischiosi, mentre continuano a scendere i rendimenti obbligazionari, con il Treasury decennale Usa al 3,74% e il biennale al 3,76%.