Vittoria Abe incastra lo yen, BoJ rimarrà super espansiva
La netta vittoria elettorale della coalizione di governo del primo ministro Shinzo Abe ha portato ulteriore ottimismo sul Giappone con la Borsa di Tokyo protagonista con una stri8scia record di 15 rialzi consecutivi. Di contro sul valutario lo yen è sceso ai minimi a tre mesi contro il dollaro Usa.
La coalizione di Abe ha ottenuto due terzi della maggioranza nella Camera Bassa del parlamento nipponico, rendendo Abe il leader giapponese con durata più lunga dal dopoguerra.
Con Abenomics lo yen si è deprezzato del 20%
Dall’arrivo di Abe la divisa nipponica è sceso di 20 punti percentuali contro il dollaro. Se sul valutario l’azione della BoJ ha indebolito molto lo yen dal 2012 a oggi, dall’altro l’obiettivo di portare il tasso annuo di inflazione vicino al 2 per cento non è stato ancora centrato.
Il consensus Bloomberg vede il cross dollaro/yen mantenersi su questi livelli andando a chiudere il 2017 in area 113.
BoJ andrà avanti a oltranza con QE
Dalle urne giapponesi è arrivata quindi una netta richiesta di continuità con l’Abenomics destinata a continuare nei prossimi anni con un mix di spesa fiscale e allentamento monetario. La permanenza di Abe rende decisamente probabile che il governatore della Banca del Giappone, Haruhiko Kuroda, venga riconfermato o al suo posto arrivi comunque un governatore che porti avanti o l’attuale posizione ultra-espansiva della banca centrale. Il mandato di Kuroda scadrà ad aprile 2018.
“Adesso il premier avrà la possibilità di implementare nuovi stimoli fiscali, modificare la costituzione pacifista del dopoguerra e probabilmente ci sarà anche una continuità di politica monetaria”, rimarcano a caldo gli analisti di Mps Capital Services.
Economia in buona salute
L’economia del Giappone sta mostrando un buono stato di salute e le prospettive con la riconferma di Abe rimangono positive. “I dati indicano un forte ritmo di crescita guidato sia dal consumo che dalle esportazioni – rimarca BlackRock – poiché la disoccupazione scende ai livelli più bassi a 25 anni. Tuttavia l’inflazione dovrebbe mantenere la politica della BOJ ancora espansiva. La robusta attività domestica e uno yen che passa da “stable a soft” stanno stimolando una crescita solida dei guadagni aziendali, spingendo l’indice Nikkei ai livelli di 21 anni fa”.