Vard continua a pesare su conti Fincantieri
Ricavi a 5,8 miliardi di euro, con una crescita del 8,0 % rispetto al 2018, EBITDA a 320 milioni (euro 421 milioni nel 2018) ed EBITDA margin del 5,5% (7,8% nel 2018). Fincantieri alza il velo sui conti 2019 che sono inferiori alle attese, come sottolineano gli analisti di Equita Sim che assegnano al titolo rating HOLD, principalmente per la controllata Vard che penalizza sia l’andamento del segmento cruise che quello dell’offshore e navi speciali per effetto di maggiori costi per azioni di recupero sui programmi produttivi e la revisione dei margini attesi di alcune navi in portafoglio.
Vard penalizza i risultati di Fincantieri
Vard, società del gruppo Fincantieri per la progettazione e costruzione di navi speciali, ha annunciato la firma di un nuovo contratto per il design e la realizzazione di una sofisticata unità per la società P/F Akraberg del gruppo Framherji. Il contratto, del valore di circa 50 milioni di euro, si inquadra nella strategia di diversificazione implementata da Vard nel corso degli ultimi anni a fronte della crisi del settore Oil&Gas. La costruzione dello scafo, si legge nella nota, avverrà presso il cantiere rumeno del gruppo a Braila, mentre l’allestimento finale e la consegna dell’unità, prevista nel primo semestre del 2022, avverranno nel cantiere norvegese di Brattvaag. Proprio per quanto riguarda Vard, dice Fincantieri, il piano di rilancio sarà incluso nel nuovo business plan 2020-2024 e guarderà alla diversificazione commerciale verso navi complesse e di grandi dimensioni in segmenti come fishery e aquaculture.
Nessuna guidance sul 2020
Il management non ha fornito una guidance sul 2020 ma ha indicato che l’emergenza COVID-19 sta producendo significativi effetti sull’azienda con la sospensione delle attività produttive a partire dal 16 marzo 2020 e il gruppo è focalizzato sulla cura dei clienti, particolarmente colpiti da Covid-19, al fine di tutelare il carico di lavoro acquisito. La pandemia da Coronavirus, dice in una nota Fincantieri, rientra fra le cause di forza maggiore previste dai contratti e ciò permette al gruppo guidato da Giuseppe Bono di modificare le date di consegna delle navi senza penali e che la struttura patrimoniale ed economica del gruppo è in grado di far fronte all’emergenza qualora la situazione si risolvesse in tempi ragionevoli.