Notizie Notizie Mondo Utili Netflix stracciano attese, ma guidance abbonamenti conferma minacce Apple TV e Disney Plus

Utili Netflix stracciano attese, ma guidance abbonamenti conferma minacce Apple TV e Disney Plus

22 Gennaio 2020 11:50

Riflettori puntati su Netflix, dopo che il colosso di servizi streaming numero uno al mondo ha reso noti i risultati di bilancio del quarto trimestre. Non c’è dubbio sul fatto che, almeno sul fronte degli utili, la società abbia stracciato le stime. L’utile per azione si è attestato infatti a $1,30, rispetto agli appena 53 centesimi per azione attesi dal consensus.

Migliore delle attese anche il fatturato, pari a $5,47 miliardi, contro i $5,45 miliardi attesi da Refinitiv. Nota stonata invece per gli abbonamenti Usa che, nel trimestre, sono cresciuti di 550.000 unità, meno rispetto ai +589.000 attesi da FactSet.

A livello globale, tuttavia, gli abbonamenti sono balzati di 8,33 milioni, ben oltre la crescita di 7,17 milioni prevista.

Il flusso di cassa è stato negativo, pari a -1,7 miliardi di dollari; per il 2020, Netflix prevede ancora un flusso di casso negativo, pari a $2,5 miliardi. Detto questo, la società ha ribadito che l’anno in cui ha bruciato più cash è stato proprio il 2019 e che prevede lentamente di tornare a un flusso di cassa positivo in futuro.

Il titolo Netflix ha un po’ sbandato nelle contrattazioni dell’afterhours, accogliendo il bilancio prima con il segno meno e poi salendo fino a +2,3%. Niente di spettacolare, comunque, né al rialzo che al ribasso. Oltre alla crescita debole degli abbonamenti in Usa, gli acquisti sul titolo sono stati frenati dalla guidance relativa al primo trimestre del 2020, che si è confermata piuttosto cauta.

NETFLIX E LA GUIDANCE CAUTA, PREVISTA CRESCITA ABBONATI INFERIORE AD ATTESE

Per il primo trimestre del 2020, Netflix prevede un utile per azione di $1,66 su un fatturato di $5,73 miliardi, rispetto agli $1,20 di attivo per azione e $5,76 miliardi di fatturato attesi dal consensus. Il giro d’affari dovrebbe dunque risultare inferiore alle stime.

La crescita degli abbonati è attesa di 7 milioni di unità nel primo trimestre, inferiore ai +7,86 milioni di nuovi abbonati previsti dal consensus.

Sul trend del titolo, che è stato il più debole tra quelli che fanno parte dell’acronimo FAANG (il club delle società mega cap che include Facebook, Amazon, Apple, Netflix per l’appunto, Google,) MichaeL Hewson, responsabile analista dei mercati presso CMC Markets UK ha fatto notare che, “nell’arco di questi ultimi mesi, il prezzo del titolo Netflix ha assistito a una ripresa decente rispetto ai minimi testati nel settembre del 2019”.

“Il forte calo verificatosi la scorsa estate è stato alimentato dal timore di un rallentamento della crescita degli abbonamenti, insieme a quello di una possibile erosione delle quote di mercato (di Netflix), a causa dell’ingresso (nel settore dei servizi streaming) di nuove società”. Ora, ha scritto Hewson, “se è vero che alcune di queste preoccupazioni si sono smorzate, è altrettanto vero che le stesse non sono meno valide, visto il numero di players in quello che sta diventando un settore sempre più competitivo”. In ogni caso, “i risultati della scorsa notte hanno visto gli utili battere le attese in modo significativo, a $1,30 per azione, ben al di sopra dei 53 centesimi per azione attesi dal consensus”.

Hewson ha poi ricordato che, “negli ultimi anni, il mercato dello streaming ha fatto capo più o meno a Netflix e ad Amazon Prime. Ma ora – si legge nella nota – l’arrivo di Disney e Apple, nel corso degli ultimi tre mesi, ha il potenziale di cambiare le cose in modo molto significativo nel corso dei prossimi anni”.

L’esperto ha sottolineato però anche che, sebbene sia “vulnerabile in modo netto nei confronti delle tasche molto più profonde di quelli che sono tra i marchi più grandi al mondo (Apple e Disney per l’appunto), per ora Netflix *****-continua a essere in condizione di vantaggio nei confronti delle sue rivali. E’ anche vero, però, che i risultati di bilancio hanno mostrato più di un innegabile neo. Per esempio, è vero che Netflix ha visto crescere gli abbonamenti, a livello globale, di 8,76 milioni di unità, nel corso del quarto trimestre, molto al di sopra del suo target, pari a 7,6 milioni. Ma è altrettanto vero che la debolezza è stata il mercato americano, dove i nuovi abbonati sono stati di appena 420.000, molto meno del target atteso a 620.000. E ci sono pochi dubbi sul fatto che questi numeri siano dovuti al lancio di Disney Plus e Apple TV+ lo scorso trimestre, anche se bisona attendere ancora quale sarà l’effetto del lancio di questi stessi prodotti a livello globale. Hewson ha fatto notare inoltre che Netflix ha un grande vantaggio che molti sembrano ignorare: la società investe parecchio anche in contenuti in lingua non inglese”. E questo potrebbe rivelarsi un suo punto di forza rispetto alle concorrenti. Certo il trend del titolo non è stato finora di buon auspicio, se si considera la performance praticamente piatta su base annua, rispetto al +24% dell’indice S&P 500.